I salentini sapevano da tempo che il recapito della corrispondenza aveva grosse mancanze, lacune ed inadempienze. Numerose erano state le proteste arrivate ai nostri sportelli ed agli organi di stampa da differenti comunidella provincia (Lecce, Maglie, Surbo, Galatone, Melendugno e Nardò per citarne solo alcuni).
Ogni volta che saliva la rabbia e la protesta dei cittadini la risposta di Poste Italiane era che si trattava di problemi sporadici e contingenti (malattia o ferie del postino, disservizi momentanei) e che avrebbe provveduto all’immediato ripristino dell’efficienza del servizio.
L’intervento della Guardia di Finanza che ha intercettato 29 quintali di corrispondenza avviata al macero (22 di corrispondenza ordinaria e 7 di archivio) ha svelato il comportamento tenuto da Poste Italiane nel gestire la nostra corrispondenza.
Molte delle lettere che non arrivavano a destinazione venivano avviate al macero senza neanche tentarne la consegna. Cinque funzionari di Poste Italiane SpA sono stati denunciati.
SIAMO PROPRIO SICURI CHE POSTE ITALIANE S.P.A. FOSSE ALL’OSCURO DI QUANTO E’ SUCCESSO NEL CENTRO RACCOLTA CORRISPONDENZA DI LECCE ? E’ POSSIBILE CHE LA RESPONSABILITA’ SIA SOLO DI QUEI 5 FUNZIONARI “INFEDELI” ?
Negli ultimi anni Poste Italiane SpA ha avuto una grande trasformazione.
Gli Uffici Postali si sono trasformati in veri e propri negozi in cui si vende di tutto dai libri ai gratta evinci, dai gadgets ai decoder, dalle polizze di assicurazione ai servizi finanziari e così via. Poste Italiane SpA ha permesso che la rete dei suoi sportelli fosse, almeno in parte, utilizzata da società terze garantendo loro una diffusione invidiabile su tutto il territorio nazionale.
Qualcuno potrà affermare che questa è la modernità; che con tutta questa serie di servizi i guadagni della società aumentano e che con quei soldi il servizio postale può diventare più veloce ed efficiente.
Poste Italiane SpA aveva, tempo fa, introdotto un francobollo di € 0,60 per la posta prioritaria. Uno pagava un poco di più se voleva che la sua corrispondenza fosse consegnata prima. Poi ci è stato detto che tutta la corrispondenza semplice doveva costare € 0,60 perché veniva trattata tutta come posta prioritaria. Nessuno ci ha detto però che pagando un poco di più la lettera che spedivamo sarebbe andata più velocemente al macero.
Poste Italiane dovrebbe ritornare a mettere sulle buste il timbro di arrivo della corrispondenza, cosa che ha abolito da alcuni anni per evitare controlli da parte dell’utenza.
Poste Italiane SpA non deve dimenticare che è un’azienda pubblica che deve rendere conto con trasparenza ai cittadini, che sono i suoi veri azionisti, del modo in cui tratta la nostra corrispondenza.
Riteniamo che Poste Italiane SpA, se non cambia in fretta il suo modo di agire, dovrebbe togliere dalla sua ragione sociale ogni riferimento al servizio postale. Potrebbe chiamarsi Multiservizi Italiani SpA oppure Facciamo di Tutto Italia SpA perché la così il suo nome sarebbe più rispondente alla realtà. Se vuole continuare ad utilizzare il termine poste si impegni seriamente a recapitare con correttezza, puntualità ed onore la nostra corrispondenza.
I fatti accaduti nel Centro Raccolta Corrispondenza di Lecce sono di tale gravità che questa volta Poste Italiane SpA non potrà cavarsela con semplici scuse.
I cittadini sono invitati a utilizzare il massimo controllo possibile sul recapito della corrispondenza e segnalare tempestivamente anomalie, disservizi ed incongruenze.
Il Movimento Difesa del Cittadino e le altre Associazioni Consumatori troveranno il modo per farli risarcire da Poste Italiane SpA per tutte le sanzioni, le multe, gli interessi, le esclusioni da concorsi e da gare di appalto e per ogni danno dovuto al ritardo o alla mancata consegna della corrispondenza.