AVV. GIANLUIGI PELLEGRINO: CLAMOROSO CASO DI ABUSO DI FINANZIAMENTI PUBBLICI, CHE DEVONO ESSERE RESTITUITI DALLA MARGHERITA.
ANTONIO LONGO, PRESIDENTE MDC: “LE FORZE POLITICHE PIU’ ATTENTE FACCIANO PROPRIA QUESTA INIZIATIVA, SENZA FAR PREVALERE DIFESE CORPORATIVE CHE ALLONTANANO LA SOCIETA’ DAI PARTITI. LA SOCIETA’ CIVILE CI SOSTENGA IN QUESTA BATTAGLIA”
Il Movimento difesa del Cittadino (MDC), cui la legge e la giurisprudenza riconosce piena legittimazione in materie di interesse generale relative alla gestione delle pubbliche risorse, ha notificato oggi ai Presidenti delle Camere la diffida che si allega per la revoca in autotutela dei decreti di finanziamento al Partito della Margherita ex L. 157/99, perché vengano revocati i finanziamenti assegnati alla Margherita dal 2007 in avanti e se ne intimi l’immediata restituzione alle Casse dello Stato. Nella diffida, MDC con l’avvocato Gianluigi Pellegrino, ha evidenziato come il caso Lusi è un clamoroso abuso di finanziamenti pubblici e quindi non può restare un mero fatto interno alla Margherita, una mera bega tra privati.
“E’ principio pacifico (ogni giorno applicato dalla giurisprudenza della Corte dei conti) che enti e società che si siano rivelati indegni dei finanziamenti pubblici li restituiscano immediatamente, aggravati anche dei danni provocati all’immagine dello Stato, – afferma l’avv. Pellegrino – se poi al loro interno ritengono di poter addebitare la responsabilità solo ad alcuni organi e non ad altri, questo sì è un affare interno. Ma nei rapporti con lo Stato è il soggetto giuridico beneficiario (nel nostro caso la Margherita) che deve restituire il finanziamento per averne consentito con i suoi organi (il tesoriere ma anche con la scarsa vigilanza degli altri) la destinazione per acquisti privati. E sono i Presidenti delle Camere gli organi dello Stato che per legge devono attivarsi atteso che la legge assegna loro il potere di erogare i finanziamenti ai partiti e quindi spetta a loro revocare i decreti di erogazione alla Margherita a partire dal 2007, da quando cioè è ormai pacificamente provato l’uso inammissibile dei finanziamenti. E intimare quindi la restituzione di quanto erogato che solo per il 2007 è pari a oltre 25 milioni di euro”.
“Si tratta dell’applicazione di principi pacifici nell’ordinamento – continua l’avvocato Gianluigi Pellegrino. Se un soggetto giuridico riceve finanziamenti pubblici in ragione dell’interesse pubblico di una determinata attività (nel caso quella politica svolta dai partiti) e però poi con i propri organi ne fa un uso clamorosamente privatistico, deve immediatamente restituirli. Se fosse possibile semplicemente allegare la responsabilità degli amministratori nessun soggetto giuridico risponderebbe mai davanti alla Corte dei conti. Nei confronti dello Stato che ha erogato i finanziamenti la Margherita risponde di tutto l’operato dei suoi amministratori. Poi potrà rivalersi su questo o su quello se ci riesce, ma intanto deve restituire allo Stato tutti i finanziamenti ricevuti da quando l’uso abusivo degli stessi è iniziato.
Perché per i partiti non devono valere le regole che valgono per ogni altro soggetto dell’ordinamento?
Solo perché a intervenire dovrebbe essere lo stesso Parlamento che loro compongono. Ma per questo la legge assegna il potere ai Presidenti delle Camere che dovrebbero dimostrare autonomia e attenzione alle risorse pubbliche. Peraltro è anche urgente intervenire perché risulta che ancora la Margherita abbia decine di milioni in cassa, prima che vengano spesi e quindi lo Stato non possa tutelarsi. Del resto basta domandarsi: se il tesoriere della Margherita avesse preannunciato ai Presidenti delle Camere l’uso che intendeva fare dei finanziamenti i Presidenti avrebbero emesso i decreti di finanziamento? Sicuramente no. Ed allora adesso per le stesse ragioni di autotutela devono revocarli intimando la restituzione”.
“Sarebbe un segnale di minimo rigore che la politica applica anche a se stessa e non solo ai cittadini – afferma il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino Antonio Longo. Va da sé che se non venissimo ascoltati dovremmo dare seguito nelle sedi competenti come già abbiamo fatto da ultimo ottenendo l’annullamento in Regioni come il Lazio e la Puglia del numero di seggi consiliari che la politica si era auto-attribuita in più rispetto agli statuti. Come in quei casi abbiamo fatto risparmiare circa 20 milioni di euro, così anche per il caso Lusi ci batteremo perché questi finanziamenti impiegati in modo illecito tornino nel bilancio dello Stato. Ci auguriamo che le forze politiche più attente facciano propria questa battaglia e che la società civile ci sostenga e si associ”.
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