Si è svolto, nei giorni scorsi a Roma, il secondo Meeting Internazionale sulla lotta alla contraffazione e ai crimini nel settore agroalimentare. Al centro della due giorni la rete internazionale Opson, promossa dal Corpo forestale dello Stato in ambito Interpol.
Nel Dicembre 2011 il Corpo forestale dello Stato in collaborazione con le due agenzie Interpol ed Europol, promosse la prima settimana di controlli agroalimentari a livello internazionali che coinvolse 11 Paesi, tra cui Francia e Spagna. Fu questa la prima iniziativa transnazionale di contrasto alla falsificazione dei prodotti alimentari, chiamata “Operazione Opson” – da “ópson” cibo in greco antico – che ha consentito al Nucleo Agroalimentare e Forestale (NAF) del Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con Oclaesp, l’omologo servizio che lotta contro la contraffazione alimentare della Gendarmerie Nationale francesce, di svelare una frode internazionale ai danni del Consorzio di tutela dell’olio extravergine di oliva Igp Toscano. Le indagini portarono alla scoperta di 13.000 mila bottiglie di olio di oliva, 30 tonnellate di pomodoro, circa 77.000 chilogrammi di formaggi e oltre 12.000 mila bottiglie di vino contraffatte, per un valore di 300.000 mila euro.
La rete Opson conta oggi 29 Paesi ed ha lo scopo di creare una sinergia operativa mirata alla prevenzione e repressione di questo tipo di reati. Secondo le stime del Corpo forestale dello Stato, i pirati agroalimentari ogni anno sottraggono all’Italia 60 miliardi di euro di valore di cibo contraffatto e spacciato nel mondo come Italian sounding. Sulla base del giro di affari complessivo della criminalità organizzata stimato dall’Eurispes in 220 miliardi di euro, quello dell’Agromafia viene calcolato pari a 12,5 miliardi di euro, equivalenti al 5,6% del totale, di cui 3,7 miliardi di euro da reinvestimenti in attività lecite e 8,8 miliardi di euro da attività illecite.