Con ben 248 prodotti di qualità riconosciuti al 31 dicembre 2012, l’Italia continua ad essere la regina europea con più riconoscimenti Dop, Igp e Stg. Lo rileva l’Istat che conferma come i prodotti a marchio siano una componente significativa della produzione agroalimentare italiana e fattore di competitività delle realtà agricole locali. Nonostante il calo dei produttori registrato nel 2012, il comparto della qualità italiana va assumendo nel tempo dimensioni sempre più importanti.
Dei 248 prodotti censiti, 243 risultano attivi, ovvero sono quelli per i quali viene effettuata, controllata e certificata la produzione e/o trasformazione nell’anno di riferimento. Si tratta di un settore in crescita ma nel quale non mancano le difficoltà. Se da un parte si registra un consistente aumento del numero delle specialità riconosciute (tra il 2004 e il 2012, le Dop, Igp e Stg riconosciute sono passate da 146 a 248, 102 prodotti in più, +69,9%), dall’altra si rileva che gli operatori fuoriusciti superano i nuovi entrati. Secondo l’Istat nel corso del 2012 sono entrati nel sistema delle certificazioni 9.493 nuovi operatori (8.854 produttori e 1.114 trasformatori), che compensano solo parzialmente l’uscita di 13.410 operatori (12.893 produttori e 933 trasformatori).
I settori con il maggior numero di riconoscimenti sono gli ortofrutticoli e cereali (98 prodotti), seguiti dai formaggi (45) e dagli oli extravergine di oliva (43). Gli ortofrutticoli e cereali rappresentano il settore più numeroso, con 98 specialità riconosciute, 33 Dop e 65 Igp (solo tre Igp risultano ancora non attive). Nel corso del 2012, fra i 9 nuovi riconoscimenti conseguiti dall’Italia, quattro sono ortofrutticoli e cereali; si tratta di diversi tipi di frutta (Uva di Puglia, Limone di Rocca Imperiale, Ciliegia di Vignola e Susina di Drò). Nel settore dei formaggi si registrano 2 nuovi riconoscimenti: lo Squacquerone di Romagna (ancora non attivo) e il Nostrano Valtrompia (già in produzione). Uno solo, invece, il nuovo riconoscimento (Vulture)per il settore degli extravergini che comprendono tutti prodotti Dop, ad esclusione di una sola Igp, l’Olio Toscano, che, peraltro, è il prodotto oleario con il maggior numero di operatori e superficie coltivata.