Essere citati in tribunale per aver ordinato buoni vacanza mai richiesti. È questo il singolare caso che dal 2010 al 2013 ha coinvolto molti consumatori che si sono rivolti alle sedi del Movimento Difesa del Cittadino (MDC). In particolare le sedi di Perugia e Ascoli Piceno, verificata l’ingiustificata pretesa da parte dell’agenzia di viaggi, hanno inviato una segnalazione all’Antitrust che ha deciso di indagare avviando il procedimento di verifica.
Secondo la denuncia mossa da MDC, la società Obiettivo Europa, specializzata nella diffusione di prodotti editoriali e conosciuta come agenzia di viaggio e turismo, avrebbe contattato per telefono i consumatori in possesso di partita Iva per illustrare i propri pacchetti turistici. Durante la telefonata si menzionava la successiva visita di un loro agente dietro la rassicurazione del carattere assolutamente pubblicitario e non vincolante dell’offerta.
La realtà tuttavia era ben diversa: il cittadino riceveva un kit contenente materiale pubblicitario, una lettera e alcuni “buoni vacanza”, presupponendo la stipula di un contratto a distanza. In alcuni casi, come quello denunciato ad Ascoli, la spedizione non sarebbe stata preceduta nemmeno da una telefonata. Da qui il tormento per i cittadini, citati in giudizio e raggiunti da continui solleciti, al fine di indurli al pagamento dei servizi non richiesti di somme variabili da 245 a 392 euro.
Sono tantissime le lettere pervenute dal mese di dicembre 2010 al mese di gennaio 2013 a cittadini inconsapevoli. I voucher consegnati non riportano alcun tipo di informazione circa le caratteristiche, le località e le strutture dove trascorrere la vacanza, né indicazioni circa l’identità del professionista e le condizioni economiche di fruizione dei buoni.
L’Antitrust, preso atto delle segnalazioni pervenute non solo da MDC, ma anche da altre associazioni come Adiconsum, Lega Consumatori, Unione Nazionale Consumatori, ha deciso di avviare il procedimento a carico della società avente per oggetto due pratiche commerciali scorrette: diffusione di informazioni commerciali ingannevoli e trasmissione di solleciti di pagamento per servizi turistici non richiesti.
“Siamo soddisfatti dell’avvio del procedimento – commenta MDC – e ci auguriamo si arrivi a fondo alla questione sanzionando gli operatori che non rispettano il Codice del Consumo. Le pratiche commerciali scorrette sono ancora un fenomeno troppo diffuso, è necessaria un’attività costante di denuncia da parte dei cittadini e delle associazioni, nonché maggiori tutele, affinchè queste attività vengano sanzionate ed estirpate definitivamente”.