Nel gennaio 2012 la Relazione sulla contraffazione nel settore agroalimentare della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e pirateria commerciale stimava a 7 miliardi e 109 milioni di euro il valore del fatturato della contraffazione agroalimentare nel mercato interno italiano nel 2008. Nelle ultime edizioni la falsificazione della qualità italiana, sul nostro territorio come all’estero, è sempre stata più presente nei racconti, nelle proteste e richieste del Movimento Difesa del Cittadino e di Legambiente.
Già nel primo rapporto del 2004 raccontavamo dell’uso illecito della denominazione protetta da parte di prodotti non certificati, quali formaggi e oli extra vergini. Nel 2011 al centro della ricerca vi era proprio “l’emergenza contraffazione”, raccontando le tante le storie dei falsi. Tra i prodotti maggiormente vittima della frode troviamo proprio i più rappresentativi dell’enogastronomia italiana: i pomodori San Marzano, formaggi tipici come il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano, il prosciutto di Parma, gli oli extravergini e vini blasonati.
Nell’edizione 2012 di Italia a Tavola, oltre a chiedere sanzioni più aspre per i contraffattori del cibo, MDC e Legambiente ricordavano la non applicazione, ancora attuale, della Legge 4 del febbraio 2011 sull’etichettatura dei prodotti alimentari e salutando con favore l’approvazione del Regolamento 1169 del 2011 che è entrato in vigore il 12 dicembre 2011 e sarà è applicabile proprio a partire dal 13 dicembre 2014. In materia di origine, il regolamento prevede che se questa è indicata e diversa dall’ingrediente primario del prodotto, anche l’origine di quest’ultimo deve essere presente in etichetta. Diviene inoltre obbligatorio indicare l’origine delle carni di animali della specie suina, ovina o caprina, e di volatili .
Come ultima proposta nella lotta alla contraffazione e a tutela del patrimonio enogastronomico italiano, dei produttori onesti e dei consumatori vi è l’istituzione di uno Sportello a livello istituzionale, dove i cittadini siano i veri protagonisti sia in termini di denuncia che di destinatari di attività di sensibilizzazione e informazione.
Nel capitolo di quest’anno dedicato alla contraffazione raccontiamo non solo i numeri del fenomeno, ma anche le principali evoluzioni normative per combattere il nemico numero uno della qualità enogastronomica italiana e di tutti quei produttori onesti che l’Italia può vantare.
A cura di Silvia Biasotto
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