I bambini italiani si muovono poco, pochissimo. Manca l’interesse ma anche i soldi. Tra le cause dell’inattività nel tempo libero e dell’assenza di sport la mancanza di voglia e di interesse da parte dei bambini e ragazzi, quindi il costo eccessivo delle strutture, per il 28% di madri e padri, con un aumento del 13% rispetto al 2012, l’incompatibilità degli orari – per il 13% del campione.
Lo rileva la ricerca su “Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi” realizzata da Ipsos per Save the Children e Mondelēz in Italia presentata in occasione dei 3 anni di attività di “Pronti, Partenza, Via!”, progetto promosso da Save the Children insieme a Mondelēz International Foundation nelle aree periferiche di 10 città italiane (Milano, Torino, Genova, Napoli, Catania, Sassari, Palermo, Bari, Ancona, Aprilia) a favore della pratica motoria e sportiva e dell’educazione alimentare dei bambini.
Secondo l’indagine un quarto circa dei bambini e adolescenti italiani (tramite interviste ai genitori ) – pari al 23% (+2% rispetto al 2012) – non fa alcuna attività motoria nel tempo libero a fronte del 77% di minori che invece fa sport e movimento, si legge nella ricerca.
Se la crisi da una parte frena le famiglie a iscrivere i propri figli in palestra, dall’altra non scalfisce il grande utilizzo dell’automobile, anche per percorsi brevi come l’andare a scuola: in media 4 minori su 10 si muovono in auto (6 su 10 tra gli alunni della primaria) mentre solo il 24% a piedi (-6% rispetto al 2012) e il 9% (a fronte dell’11% del 2012) in bici.
Al centro della ricerca, il ruolo della scuola nella promozione delle attività sportive anche se si registra una maggiore indisponibilità di spazi a ciò destinati: il 91% dei ragazzi pratica attività nel contesto del programma scolastico, prevalentemente con la classica frequenza bi-settimanale, riferiscono i genitori intervistati. Un 9% di minori, tuttavia, non fa pratica motoria a scuola e ciò si deve, nel 39% dei casi, alla assenza di uno spazio attrezzato (+10% rispetto al 2012).