Non vogliamo assolutamente essere noiosi o ripetitivi. Ma ascoltando i notiziari degli ultimi giorni o leggendo articoli sul web, siamo spronati a tornare sull’argomento. Sempre in tema di sanità ed in particolare di “tagli alla sanità”, vorrei questa volta partire da una considerazione, o meglio da un dettato! L’art. 32 della “Costituzione italiana” recita testualmente: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Ma fermiamoci sul primo comma!
Garanzia del diritto alla salute del cittadino. Allora mi chiedo se viene garantito il diritto alla salute a quei cittadini che risiedono nelle zone interne della nostra regione (del nostro piccolo ma Grande Molise) che ormai per determinate prestazioni sanitarie, non più usufruibili presso l’ospedale Vietri di Larino, devono raggiungere le strutture di Termoli o Campobasso. Ed ancora se questi utenti – cittadini – contribuenti sono degli anziani o disabili o indigenti.
Ma possiamo tranquillamente continuare! Emodinamica di Termoli! Sentendo le ipotesi di chiusura del servizio …. ribadisco….viene garantita la salute dei cittadini?
E posso continuare ancora, da libero cittadino, nel rispondere a chi potrebbe dirmi “ma il servizio è attivo al Cardarelli di Campobasso” ed allora…..ipotizziamo un paziente che ha un urgenza da codice rosso (usando un termine tecnico – medico-gestione emergenze) residente in basso Molise, per raggiungere Campobasso ci siamo chiesti quanto tempo occorre?
Allora concludo, ribadendo che con la salute dei cittadini-contribuenti non si possono fare scelte di natura puramente ragionieristica! Si devono valutare le singole realtà, la eventuale non vulnerabilità, dal punto di vista sismico, dei complessi ospedalieri! Si deve valutare attentamente il numero di residenti nelle varie zone dove vengono tagliati i posti letto! Non parliamo poi del rapporto tra pubblico e privato! Non và tralasciata la distanza chilometrica per raggiungere i centri di rianimazione ed emodinamica!
Insomma, non possiamo, all’insegna del risparmio, mettere a rischio la salute e la stessa vita dei cittadini-contribuenti.