Il Ministero della Salute ha risposto alla lettera di un malato di SLA che il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) aveva inviato al Ministro Beatrice Lorenzin.
Nella lettera Orazio Tona, malato di SLA e assistito di MDC, ha sottolineato le difficoltà per lui, dopo una lunga trafila burocratica fatta di richieste e visite mediche, di ottenere la sostituzione della vecchia imbracatura steccata che gli consentiva di spostarsi attraverso un sollevatore dal letto alla carrozzina. Il presidio che giunge a casa infatti non solo è diverso da quello ordinato ma è addirittura inutilizzabile, in quanto adatto solo alle dimensioni di un bambino, non certo a una persona adulta, atrofizzata, che non può stare dritta in posizione, alta un metro e ottantacinque cm e del peso di quasi 100 kg.
Nonostante i reclami avanzati, l’Asp di Ragusa, appellandosi alla norma del nomenclatore tariffario, aggiornato vent’anni fa e che secondo la loro interpretazione prevede solo l’imbracatura ad amaca e non quella steccata, rifiuta la richiesta, non considerando l’evidenza del rischio di caduta. L’unica possibilità per il malato? Avvalersi di un incentivo di 45,00 euro, pagando i restanti 150,00. Un esborso di denaro non indifferente per godere di un diritto e che non tutti si possono permettere.
Nella risposta alla lettera la Direzione generale conviene sulla necessità di procedere all’aggiornamento della disciplina dell’assistenza protesica e a una efficace manutenzione degli elenchi del nomenclatore delle protesi.
Ma sottolinea anche come spesso l’applicazione effettiva della norma sia ostacolata da disagi, omissioni e ritardi nella gestione locale e/o regionale. Scrive infatti: se lo specialista, accertate le condizioni cliniche dell’assistito, redige la prescrizione segnalando la necessità dell’aggiuntivo che disponga della contenzione del capo, l’Asp competente ne deve autorizzare la fornitura.
Precisa inoltre che il nomenclatore tariffario include modelli e forme di imbracatura fatte di tessuto semirigido, quindi anche con stecche di rinforzo, e che nella fase di collaudo, la rilevazione di evidenti inconvenienti comporti la contestazione della fornitura e quindi una sostituzione dell’ausilio da parte delle Asp.
Il Movimento Difesa del Cittadino, alla luce di queste esaustive risposte, sottolinea l’importanza di agire sul Sistema Sanitario Nazionale e sulle sue articolazioni regionali e locali attraverso maggiori controlli sul rispetto e la piena applicabilità delle leggi. Ci auguriamo che resti viva l’attenzione delle Istituzioni su un problema così grande che riguarda la nostra sanità e siano incentivate le azioni a tutela dei nostri malati.