Sottoscrivere un contratto per l’acquisto in multiproprietà di un appartamento alle Isole Baleari e scoprire invece di essere stati truffati. È successo a una coppia di Ferrara, in causa dal 2006 e assistita dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC), che dopo 7 anni ha visto la condanna definitiva alla reclusione per i truffatori.
Raggiunti dalla telefonata di un referente della ditta Media Weeks della provincia di Padova, marito e moglie accettano di partecipare a un incontro per assistere ad una presentazione illustrativa dei prodotti legati alle multiproprietà. Al meeting i coniugi interessati fissano un ulteriore appuntamento presso la propria abitazione, sottoscrivendo comunque il contratto che prevedeva l’acquisto in multiproprietà di un appartamento di 45 metri quadrati circa, nel complesso residenziale Mediterranean Club Cala Pi, alle Isole Baleari in Spagna. L’importo ammonta a € 17.900,00, di cui vengono saldati € 8.000 tramite finanziamento ed il resto con assegni. L’eventuale recesso, pur contemplato, sarebbe costato agli interessati più di € 1.000.
Arrivata la bella stagione i coniugi cominciano a telefonare alle addette della Media Weeks per chiedere la disponibilità per la loro vacanza, sentendosi tuttavia rispondere che il Club nei periodi richiesti era sempre completo. Insospettiti, chiedendo conferma al Club spagnolo apprendono che non risulta alcuna proprietà a loro intestata. Disperati, i truffati si rivolgono all’avvocato Gianni Ricciuti, responsabile della sede MDC di Ferrara che, dopo aver depositato querela nel 2007 presso la Procura di Ferrara, vede spostato il procedimento per competenza a Padova (sede della fantomatica Media Weeks).
L’avvio dell’istruttoria fa emergere gli imputati: il legale rappresentante della società, l’agente promotore e altre persone della ditta, accusati di truffa aggravata in concorso e associazione a delinquere.
Dopo il procedimento civile, già concluso con esito favorevole alla coppia ferrarese, arriva finalmente la sentenza penale: la condanna per il legale e l’agente promotore rispettivamente a 3 anni e mezzo e 1 anno e 3 mesi di reclusione.
“Siamo soddisfatti di aver sventato questa truffa – dichiara Gianni Ricciuti – e di aver evitato che altri cittadini cadessero nel tranello. Non escludiamo di assistere la coppia anche nel definitivo recupero delle somme spese, agendo nei confronti della società finanziatrice qualora emergessero profili di illecito civile”.