Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) si costituirà parte civile nel procedimento penale che probabilmente vedrà come imputato di peculato e abuso d’ufficio l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola (attualmente indagato) in seguito all’uso “improprio” dei quattro uomini della sua scorta nella vicenda di Chiara Rizzo, moglie di Amadeo Matacena, arrestata a Nizza.
“L’uso degli agenti per operazioni personali – dichiara il responsabile della Consulta Giuridica di MDC, l’avv. Giuseppe Gandolfo, – da parte di un politico costituisce per il codice penale “peculato” o quantomeno “abuso d’ufficio”, reati per i quali è prevista la reclusione da quattro a dieci anni (peculato) o da 6 mesi a tre anni (abuso d’ufficio). I relativi articoli del codice 314 (peculato) e 323 (abuso d’ufficio) sono molto chiari al riguardo ed una volta accertato il fatto costituente reato pretendiamo che si applichi una pena equa come deterrente in ordine a questi inqualificabili comportamenti assunti da taluni politici”.
L’associazione invita le Autorità a fare chiarezza sulla vicenda verificando responsabilità anche in capo alla direzione gestita da un funzionario della Digos nonché irregolarità e illeciti amministrativi o penali.
“Ci sentiamo chiamati in causa quali rappresentanti degli interessi dei cittadini contribuenti, condanniamo l’uso indebito di risorse statali e lo spreco politico” – conclude Gandolfo.