Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) di Marsala e l’associazione antimafie e antiracket Paolo Borsellino onlus, entrambe rappresentate dall’avvocato e responsabile di sede MDC Giuseppe Gandolfo, sono state ammesse parte civile al processo che vede sei persone sotto inchiesta per il presunto smaltimento illegale dei rifiuti.
Gestiti dall’allora attivo Ato Tp1 in diversi comuni della provincia di Trapani, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono finiti sotto i riflettori per l’accertamento dei reati di corruzione e traffico illecito a carico della stessa Ato Tp1 e dei suoi vertici, dell’azienda erogatrice di mezzi e impianti Aimeri Ambiente, del capo impianto del cantiere di Trapani e dell’azienda per il recupero dei rifiuti Sicilfert.
Dall’indagine della Direzione distrettuale antimafia è emerso infatti che l’Aimeri Ambiente non avrebbe differenziato fin dall’inizio i rifiuti, vanificando così l’impegno dei cittadini che hanno invece visto aumentare a dismisura negli anni gli importi delle bollette, come a Marsala dove addirittura il costo è stato triplicato. Aumento che è stato giustificato ai cittadini con l’adozione del nuovo sistema per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti oltre che con l’impiego di un maggior numero di netturbini.
Le associazioni MDC e Paolo Borsellino onlus si sentono personalmente danneggiate dai reati contestati, per questo hanno deciso di costituirsi come parte civile e saranno presenti alla prima udienza del processo, che si terrà il 12 febbraio del 2015, a nome di migliaia di cittadini.