“Siamo stupiti e allarmati dalla presa di posizione della Regione Friuli Venezia Giulia che ha negato l’accesso agli atti di controllo previsti dalla legge regionale 20 marzo 2000 n.7 per capire cosa non ha funzionato nella catena dei controlli di competenza dell’Ente dopo il crac che ha investito le Cooperative operaie di Trieste. Circa 17.000 soci non hanno più da settimane la materiale disponibilità dei soldi investiti nel cosiddetto prestito sociale. È un paradosso quello che vede da un lato tantissimi risparmiatori che a Natale non potranno riavere i propri soldi, mentre la Regione decide che i consiglieri regionali, seppure in malattia, hanno comunque diritto a un rimborso spese, due facce amare di una storia tutta italiana”.
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) commenta così il diniego giunto dalla Regione che sottolinea, nella nota inviata all’associazione, l’impossibilità di prendere visione di tutta la documentazione sul caso Cooperative Operaie di Trieste.
“Chiediamo un passo indietro della Regione e una valutazione più attenta delle conseguenze che questa scelta può avere sulla tranquillità dei risparmiatori che le regole e le garanzie previste dalla Legge ed affidate agli Uffici della Regione siano state rispettate. In mancanza l’associazione di consumatori nell’esercizio dei diritti riconosciuti dal Codice del Consumo e dal Testo Unico della Finanza chiederà con un esposto che sia la Procura della Repubblica di Trieste a disporne l’acquisizione. Per il futuro sarebbe auspicabile la composizione di una Commissione di vigilanza che, accanto alle Regioni e Banca d’Italia, preveda una rappresentanza di soci prestatori”.