L’Agenzia per l’Italia Digitale ha emesso il suo verdetto: sono 10.320 le amministrazioni che nei tempi previsti dal Decreto legge n. 90 (misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa) non hanno inviato l’elenco delle proprie basi dati in loro gestione e degli applicativi che utilizzano.
Tra le inadempienti, decine di aziende sanitarie locali e ospedaliere delle nostre regioni. All’appello, infatti, mancano ben 83 Aziende sanitarie locali su 157; 51 Aziende ospedaliere su 107, nonché 10 Agenzie sanitarie regionali. Ma in ambito sanitario a spiccare è senza dubbio l’Agenas, a cui il recente Patto della Salute ha affidato non pochi compiti di monitoraggio e valutazione.
Tornando all’elenco completo, si osservano ulteriori assenze di un certo rilievo. Fra le amministrazioni “non pervenute” risultano, per esempio, la Camera dei Deputati, il Cnel, il Consiglio Superiore della Magistratura e la Corte Costituzionale. La norma prevede la comunicazione dei dati entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione (n. 114/2014 dell’11 agosto). Intanto secondo il Censis, il 41,7% degli italiani cerca informazioni sulla salute in rete.
a cura di Livia Parisi
Il Salvagente