A seguito del disservizio che nel pomeriggio del 2 febbraio ha isolato per circa 4 ore i clienti di Fastweb, inibendo l’accesso ai servizi voce e dati, il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha inviato un ricorso all’AGCOM e al Garante Privacy per accertare i motivi dell’interruzione, ad oggi ancora ignoti, e verificare la sicurezza dei dati degli utenti.
Alle prime segnalazioni, l’associazione infatti è stata tra le prime ad attivarsi per garantire ai consumatori coinvolti nel #FastwebDown il regolare versamento degli indennizzi mettendo a disposizione un modulo di risarcimento e aprendo un gruppo su facebook dedicato “#FastwebDown. Segnala il disservizio!”.
“Dopo il venerdì nero di Wind – dichiara Francesco Luongo, vicepresidente MDC – ecco un altro blackout che lascia senza voce e dati milioni di utenti Fastweb senza che l’azienda chiarisca le cause del disservizio, gli eventuali rischi per i dati dei clienti qualora si fosse trattato di un attacco hacker e garanzie sul versamento degli indennizzi automatici previsti dalle normative AGCOM. Chiediamo quindi all’Autorità di fare chiarezza e verificare insieme al Garante Privacy eventuali violazioni per la commisurazione di giuste sanzioni all’azienda”.
L’associazione conclude commentando i dati di oggi che vedono un incremento del 7% dei clienti Fastweb nel 2014 raggiungendo i 2.7 milioni, dato sicuramente positivo per l’azienda ma che per MDC non deve costituire un limite o un rischio per la regolare continuità del servizio. Su questo l’operatore deve fornire opportune garanzie all’utenza.
MDC ricorda a tutti i cittadini coinvolti di denunciare il disservizio sul gruppo facebook “#FastwebDown. Segnala il disservizio!” o scrivendo all’indirizzo e-mail info@mdc.it.