Il Tar non ha giurisdizione sugli atti di sospensioni di amministratori locali legati alla legge Severino, in quel caso ci vuole un giudice ordinario: ad affermarlo la Procura generale della Cassazione ritenendo fondato il ricorso del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) sulla vicenda che ha coinvolto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.
L’associazione, attraverso il legale Gianluigi Pellegrino, aveva impugnato a novembre la decisione del Tar Campania, di reintegro del sindaco alle sue funzioni, davanti al Consiglio di Stato sottolineando l’assurdità di bloccare gli effetti del decreto del prefetto che, in applicazione della legge Severino, sospendeva de Magistris dalla carica di sindaco dopo la condanna in primo grado per abuso d’ufficio non patrimoniale nel processo Why Not. Un sindaco condannato non avrebbe potuto che recare un danno alla credibilità delle istituzioni.
Respinto il ricorso anche dal Consiglio di Stato, MDC aveva presentato alle Sezioni Unite della Cassazione un cosiddetto regolamento preventivo di giurisdizione chiedendo alla Suprema Corte di stabilire se la competenza in materia spettasse o meno al giudice amministrativo, Tar e Consiglio di Stato, o piuttosto al giudice ordinario.
Di ieri la notizia che il Procuratore generale della Cassazione, Luigi Salvato, ha richiesto alle Sezioni Unite di dichiarare che la giurisdizione in materia è del giudice ordinario e non spetta invece ai “giudici speciali” né del Tar né del Consiglio di Stato.
Il legale del Movimento Difesa del Cittadino Gianluigi Pellegrino plaude la decisione in quanto al termine della vicenda non solo “cadrà la sospensiva che mantiene de Magistris nel posto di sindaco, ma verrà meno la rimessione alla Corte Costituzionale che il Tar aveva sollevato per concedere la sospensiva. Questo avrà risvolti anche riguardo alla vicenda De Luca che non potrebbe più rivolgersi al Tar come preannunciato”.
Le Sezioni Unite si riuniranno il 26 maggio.