Oltre 700 milioni di risparmi per i consumatori e quasi 7 miliardi per i commercianti. Sono le previsioni che la Commissioni Europea ha stimato per la prossima entrata in vigore del Regolamento UE sui pagamenti con moneta elettronica, approvato ieri a Bruxelles.
“Si tratta di un bluff – commenta Antonio Longo, presidente di IEPC –. Come abbiamo più volte sottolineato, il tetto unico alle commissioni potrebbe provocare l’incremento delle spese per i possessori di moneta digitale: le banche, infatti, per fronteggiare i mancati ricavi provenienti dalle commissioni, potrebbero aumentare i canoni annui delle carte. Un provvedimento che avrebbe dovuto favorire l’uso della moneta elettronica, la tracciabilità dei pagamenti e la lotta al sommerso, rischia quindi di diventare un boomerang. Con buona pace dei commercianti, i soli che guadagneranno dalla nuova legge”.
I-Com (Istituto per la Competitività) ha evidenziato che in Stati Uniti, Australia e Spagna – Paesi in cui sono stati presi provvedimenti simili al Regolamento UE – non solo i commercianti non hanno abbassato di un centesimo i prezzi, ma sono aumentate le spese per i possessori di carte. In Spagna, unico Paese europeo ad aver abbassato le commissioni tra il 2006 e il 2010, si sono verificati gli effetti peggiori: come si legge nel paper di I-Com, “i consumatori spagnoli hanno addirittura scelto di prelevare più contante dagli ATM piuttosto che continuare a pagare con carte”. In quel Paese, infatti, il valore medio del prelievo è cresciuto dell’1,44%, mentre è parallelamente diminuita la domanda di carte dell’1,04.
Sempre in Spagna, uno studio delle Università di Madrid, Rey Juan Carlos e UNED ha dimostrato che, i consumatori sono stati costretti a sostenere spese extra, pari a oltre 2.350 miliardi di euro, mentre i commercianti hanno risparmiato quasi 2.800 miliardi di euro nel periodo di validità della legge.
L’opposto di quanto l’UE si propone con il Regolamento votato ieri.