La Procura di Verona ha aperto l’inchiesta sul caso Volkswagen in Italia grazie all’esposto presentato nei giorni scorsi dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC). L’associazione di consumatori esprime grande soddisfazione per questa importante iniziativa giudiziaria che potrà far luce realmente sui profili penali connessi allo scandalo Dieselgate come le ipotesi di reato per truffa e frode in commercio ai danni dei consumatori, mentre sul disastro ambientale sta indagando la magistratura piemontese.
“Bene l’inchiesta avviata dalla Procura di Verona, – dichiara Francesco Luongo, vicepresidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) – ai consumatori ed imprese proprietarie dei veicoli truccati serve chiarezza sia su quanti e quali tipi di auto siano coinvolti che sulle forme di risarcimento che dovrà essergli riconosciuto eventualmente nel prosieguo dell’inchiesta attraverso le costituzioni di parte civile contro i responsabili. La Procura sta esaminando anche la nostra richiesta di procedere al sequestro preventivo di tutte le auto incriminate presenti nelle concessionarie, nonché della confisca dei beni dei responsabili Volkswagen qualora l’esito delle indagini confermasse le ipotesi di reato”.
MDC è stata l’unica associazione a chiamare in causa la Procura di Verona, competente a livello nazionale in quanto sede della Volkswagen Group Italia. Già nei giorni scorsi era arrivata la notizia dell’apertura dell’istruttoria per pratica commerciale scorretta da parte dell’Antitrust, cui l’associazione si era rivolta contestualmente per l’acquisto da parte dei consumatori di un prodotto altamente difforme dalle caratteristiche tecniche di inquinamento ambientale promesse e garantite.