Editoriale Diritti&Consumi – Di Francesco Luongo, Presidente Nazionale
Il sovraindebitamento delle famiglie rappresenta una delle conseguenze della crisi economica unita ad un persistente clima di sfiducia che deprime anche i consumi. Secondo gli ultimi dati dell’Istat rispetto a marzo 2016, le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,4% in valore e dell’1,4% in volume.
L’insicurezza e la paura del futuro attanaglia milioni di consumatori e non è un caso che i Italia i depositi bancari siano aumentati, a marzo 2017, di oltre 54,5 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +4,1% su base annuale), mentre si conferma la fuga dagli investimenti a medio e lungo termine per 46 miliardi di euro pari al -12,3% rispetto all’anno precedente. Secondo le stime della CGA di Mestre le famiglie italiane sono mediamente indebitate per un importo pari a 20.341 euro mentre i “passivi” con le banche e gli istituti creditizi ammontano a 525,9 miliardi di euro. Anche i dati UNIREC confermano che lo scorso anno è in quattro Regioni che si è concentrata oltre la metà dei 69,377 miliardi di euro di crediti affidati per il recupero: Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia. Di questa mole di debiti ben il 91% delle pratiche e l’83% degli importi sono business to consumer.
In questo mare magnum di che rispecchia le reali difficoltà di milioni di famiglie vi è il brodo di coltura principale del sovraindebitamento. Per contrastare questo triste fenomeno è necessario intervenire sia sulla promozione delle procedure giudiziarie previste dalla Legge n. 3/12 ma anche sul piano della prevenzione, garantendo un’adeguata assistenza del debitore nella fase del sollecito di pagamento. Questo il principale obiettivo del nuovo Codice di Condotta sulle buone prassi nel recupero crediti presentato l’11 Maggio scorso dalla Fondazione UNIREC Consumatori, alla cui redazione ha collaborato attivamente anche il Movimento. La nuova versione del Codice di Condotta ha riaffermato i principi generali che pervadono lo spirito del Codice, dal dovere di terzietà, alla gestione dei reclami e delle contestazioni, proponendo una disciplina ancora più articolata in materia di Privacy.
Tra le nuove misure di garanzia la previsione che nelle comunicazioni epistolari bisognerà fare un riferimento esplicito al Codice e nei contatti digitali si contempla l’uso della messaggistica istantanea, purché siano rispettati i criteri di riservatezza. Già nelle comunicazioni al consumatore le società di recupero dovranno informare i debitori sui propri diritti. Il Codice si apre così anche alla regolamentazione delle comunicazioni digitali, rispondendo alle necessità del mercato, arricchendosi con ulteriori garanzie nei riguardi del consumatore derivati da recenti provvedimenti dell’Antitrust che hanno chiamato in causa sanzionandole i comportamenti scorretti ai danni dei consumatori di numerose committenti del mercato finanziario, assicurativo e del settore utilities.