La Commissione Europea ha di fatto diffidato l’Italia ad ampliare l’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici. “Il tema dei pagamenti digitali è sempre più centrale per l’economia di un Paese che deve aprirsi alla nuova era dei servizi elettronici, beneficiando dei vantaggi che ne derivano in termini di sicurezza e di tracciabilità degli acquisti – dichiara Francesco Luongo, Presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino – Purtroppo da una parte la scarsa conoscenza degli strumenti e dall’altra i costi ancora troppo elevati delle carte stanno frenando la domanda commerciale, lo sviluppo e la crescita del Paese. Per non parlare della nostra pubblica amministrazione che è rimasta al contante ed ai canali di pagamento tradizionale”.
Secondo le ultime stime la gestione del contante ci costa ancora oggi 10 miliardi l’anno. Il fatto che il Pos sia obbligatorio per negozianti e professionisti, ma che la legge non preveda sanzioni per chi trasgredisce, non aiuta certo la diffusione della moneta elettronica. Tra i consumatori si sta diffondendo l’abitudine di fare la spesa senza contanti. Nel biennio 2014-2016 le operazioni con PagoBancomat sono cresciute del 30%, raggiungendo i 115,4 miliardi di euro.
“Dobbiamo renderci conto che i pagamenti digitali rappresentano ormai un importante servizio che un’economia moderna non può non offrire ai propri cittadini. Ma le banche devono abbassare i costi di gestione delle carte se non vogliono essere tagliate fuori dai nuovi operatori – ha aggiunto Luongo – Ormai è partita la corsa delle App come Apple Pay che darà, inevitabilmente, uno scossone al mercato. E se la tecnologia contactless ha agevolato i pagamenti col telefonino (gli italiani che pagano il conto del ristorante o le bollette di casa con lo smartphone sono cresciuti del 63%) a rivoluzionare il mercato sarà l’architettura peer-to-peer che, a differenza del contactless, non si appoggia ai circuiti delle carte di credito permettendo di abbattere una volta per tutte le commissioni. Il Movimento Difesa del Cittadino è impegnato ad accompagnare i consumatori in questa nuova era, informandoli e allertandoli sui rischi della virtualizzazione dei pagamenti ma anche purtroppo dei diritti”.