Il Movimento Difesa del Cittadino esprime soddisfazione per alcune misure a favore del consumatore, contenute nella nuova legge sulla concorrenza, che entrano in vigore domani senza però nascondere alcune forti perplessità. “Le principali novità, oltre alla liberalizzazione del mercato dell’energia che si completerà a luglio 2019, riguardano il settore delle telecomunicazioni, con la possibilità di recedere da un contratto di telefonia e Pay TV a costi calmierati e trasparenti” sottolinea l’Avv. Francesco Luongo, Presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino. Le spese di recesso saranno commisurate al valore del contratto (durata massima di 24 mesi) e ai costi reali sopportati dall’azienda e vanno rese note al consumatore prima della sottoscrizione del contratto. “Si pone così fine agli addebiti a sorpresa per i consumatori che decidono di interrompere l’abbonamento dopo il termine dei due anni – aggiunge Luongo – Inoltre viene finalmente stabilito il diritto di recesso online, senza più dover ricorrere ad alcuna raccomandata per posta, con un taglio dei tempi e costi”.
Stop anche agli addebiti esorbitanti per i servizi telefonici a pagamento con numerazioni speciali. D’ ora in poi l’importo dovrà essere scalato solo dopo che un operatore avrà risposto, senza più mettere in conto anche il tempo di attesa. Infine, si introduce finalmente il divieto per banche, assicurazioni e società di carte di credito di applicare ai servizi di assistenza telefonica (anche per le chiamate da cellulare) tariffe superiori rispetto alle chiamate urbane. A tal proposito, il Movimento Difesa del Cittadino ha lanciato in primavera una campagna proprio contro le aziende che ricorrono ai costosi call center a pagamento per l’assistenza telefonica post-vendita – ricorda il Presidente dell’Associazione dei consumatori – Una pratica dichiarata illegittima anche dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ma ancora molto diffusa nel mercato”.
“Oltre ai lunghi tempi emanazione, il vero problema di questa legge resta sostanziale: chi vigilerà sulla sua attuazione? Le Authorities che, nel caso dell’Antitrust o dell’IVASS hanno un livello di sanzioni minimo, o nel caso dell’AGCOM emanano provvedimenti che lasciano gli operatori del tutto indifferenti come quello sulla fatturazione a 30 giorni e non a 28 respinto dalle compagnie – denuncia il Movimento – Purtroppo l’enforcement limitato rappresenta un grande ostacolo alla reale liberalizzazione del Paese per una concorrenza vera a vantaggio dei consumatori che hanno visto sfumare anche la riforma della class action che poteva essere inserita nella legge”.