“L’aumento dell’8,7% rispetto al 2016 conferma che gli italiani cominciano a scoprire ed apprezzare sempre di più la comodità dei pagamenti elettronici”. Questo il parere del Presidente Nazionale del Movimento Difesa del Cittadino Francesco Luongo sui dati presentati ieri a Milano dall’Osservatorio sulle carte di credito, realizzato da Assofin, Crif e Gfk.
L’associazione di consumatori, impegnata da tempo ad informare ed assistere i consumatori sul fronte dei pagamenti cashless, sottolinea come sempre più utenti scoprono l’utilità dei digital e mobile payments grazie agli acquisti in e-commerce su Amazon ed alla trasformazione degli smartphone in portafogli elettronici grazie alle applicazioni di Apple, Google e Samsung che stanno trainando il settore come dimostra l’aumento nei primi sei mesi del 2017 del 10% nel numero di operazioni e del 6% quanto ai volumi transati.
Per il Movimento Difesa del Cittadino il consumatore ha il diritto di scegliere se pagare con i contanti o con la moneta elettronica e la distribuzione commerciale deve prenderne atto attrezzandosi nel rispetto della Legge e dei trend di consumo che vedono un aumento nel numero e nell’uso del bancomat anche per i piccoli acquisti.
“Grazie al recepimento in Italia della direttiva PSD2 ed al fintech l’ecosistema dei pagamenti digitali è un universo in espansione – sottolinea Francesco Luongo che ha partecipato ai lavori del Comitato Italiano Pagamenti di Bankitalia – All’uso delle carte si affianca l’intermediazione di terzi come Paypal che sta per lanciare delle carte in plastica. Inoltre sempre più aziende tendono a fidelizzare i propri clienti con proprie “criptovalute” che stanno soppiantando i vecchi buoni sconto. Oltre alla necessità di informare sempre di più i consumatori sull’uso e le cautele dei digital payments con campagne mirate, guardiamo con attenzione al fenomeno della sempre maggiore diffusione delle carte a opzione che permettono la restituzione rateale del costo degli acquisti tra cui le famigerate revolving che hanno raggiunto i 9,5 milioni di tessere. “Sono tanti gli italiani che stanno accedendo al credito in questo modo” conclude l’associazione, che avverte il rischio del sovraindebitamento causato da un uso poco consapevole e dalla scarsa trasparenza nelle offerte degli intermediari”. Rischio che l’associazione continuerà a denunciare a Bankitalia.