Il Movimento Difesa del Cittadino denuncia l’ennesimo scandalo alimentare che sta mettendo a rischio la salute dei neonati.
Il caso parte dalla Francia dove ben 35 neonati si sono ammalati di salmonella dopo aver consumato latte in polvere contaminato fabbricato nello stabilimento Lactalis di Craon, nel Nord della Francia.
“Siamo di fronte ad un caso gravissimo che tira in ballo il solito discorso, che ormai rilanciamo da anni, sulla carenza di sufficienti controlli preventivi in grado di fermare prodotti contaminati prima che arrivino sugli scaffali dei nostri negozi o addirittura nelle case dei consumatori – afferma il Presidente Nazionale del Movimento Difesa del Cittadino Francesco Luongo – In questo caso abbiamo a che fare con la salute dei neonati che è ancora più delicata. Non possiamo permettere che vengano messi sul mercato prodotti non sicuri. Ancora più grave il fatto che il latte contaminato sia rimasto sugli scaffali di molti supermercati anche dopo che la Lactalis aveva chiesto già a dicembre di ritirare tonnellate del prodotto. A distanza di settimane scopriamo che il latte ha continuato ad esser regolarmente venduto nonostante l’allarme dell’agenzia per la protezione dei consumatori francesi che ha avviato anche un’indagine. E mentre i marchi della grande distribuzione, come Carrefour e Auchan ammettono errori nella “messa al bando” dei prodotti, ma scaricano la responsabilità su Lactalis per aver trasmesso in modo errato i riferimenti dei prodotti a rischio, le associazioni dei consumatori si preparano a una mega-causa contro l’azienda. Anche perché lo stabilimento coinvolto nello scandalo è lo stesso che già nel 2005 era stato incriminato per alcuni casi di salmonella. Quindi è evidente che c’è una falla sul piano dei controlli e della tracciabilità dei prodotti su cui bisogna intervenire con urgenza. L’infezione da salmonella – conclude Luongo – non è uno scherzo e nei neonati può essere addirittura mortale”.
Il richiamo riguarda prodotti a marchio Picot, Milumel e Taranis destinati al mercato francese ed estero. Lactalis, che in Italia controlla Parmalat, ha precisato che i prodotti interessati non sono commercializzati in Italia, ma su questo il Movimento Difesa del Cittadino chiede una posizione ufficiale da parte del Ministero della Salute.
“Da anni chiediamo che si agisca a livello europeo facendo sì che il sistema di allerta si attivi in modo più rapido ed efficiente. Le esperienze passate ci insegnano che troppo spesso il sistema ha mostrato carenze di efficienza e ritardi – dichiara Silvia Biasotto, esperta di sicurezza alimentare del Movimento Difesa del Cittadino – I consumatori e le famiglie italiane non possono venire a conoscenza dei fatti soltanto quando esplodono sui media. Serve una comunicazione istituzionale in materia di rischio alimentare che arrivi prima dello scandalo mediatico. Ed abbiamo bisogno di una gestione più strutturata degli allarmi alimentari. Anche perché, se nel nostro Paese i controlli funzionano, non è detto che non arrivino prodotti contaminati sul nostro mercato, vista la complessità della filiera che mette tutti i Paesi europei di fronte allo stesso rischio. Chiediamo al Ministero della Salute rassicurazioni in merito alla non presenza sul mercato italiano dei prodotti coinvolti e la testimonianza che siano state effettuare le dovute verifiche. Intanto la nostra Associazione è a disposizione dei cittadini che vogliano segnalare eventuali casi sospetti”.