Di Avv. Francesco Luongo, Presidente Nazionale del Movimento Difesa del Cittadino
L’estate doveva segnare l’inizio della cosiddetta Fase 3 e l’uscita dall’incubo COVID-19, ma purtroppo così non è stato, ritrovandoci a vivere una strana Fase 2 “bis”. Lo stato di emergenza continua, prorogato dal Governo fino al 15 ottobre. La difficile convivenza degli italiani con la pandemia continua in un coacervo di norme nazionali, ordinanze regionali e comunali, in cui è difficile districarsi; un caos informativo senza precedenti nella storia del Paese e dei media tradizionali e di internet. Di certo c’è solo che il coronavirus ha devastato le nostre vite e l’economia del Paese, continua a circolare anche importato dall’estero in forme più aggressive, mettendo a rischio quel minimo di normalità pure vissuta tra distanziamento sociale e mascherine. L’impatto causato dal coronavirus sul tessuto economico italiano è sintetizzabile in alcuni dati resi noti dall’Istat: oltre alla perdita del PIL del 12,4% nel secondo trimestre 2020 con un -17,3% tendenziale sull’anno, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dell’1,6%, la spesa per consumi finali si è ridotta del 6,4% e la propensione al risparmio è invece stimata al 12,5%, in aumento di 4,6 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2019.
L’incertezza ed il pessimismo su cosa accadrà da Agosto sta spingendo milioni di persone ad accantonare i soldi per il prossimo futuro, solo per chi ne ha la possibilità ovviamente. È naturale che in tanti abbiano deciso di rinunciare alle vacanze. Stando ad uno studio dell’ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo, il turismo “interno” subirà un calo del 31% rispetto al 2019, che significa 16 milioni di italiani che resteranno a casa, senza parlare del -55% di visite dall’estero che si tradurranno in 51 milioni di turisti in meno. Al crollo delle presenze si accompagnerà un minore introito per il settore alberghiero, stimato in almeno 67 miliardi. È proprio sulle ferie di agosto, un tempo considerate irrinunciabili, abbiamo potuto constatare chiaramente quanto agevolazioni limitate e farraginose come il “bonus vacanze” non abbiano incontrato il favore di consumatori e operatori. Richiedibile dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 dai nuclei familiari con ISEE fino a 40mila euro, il “bonus” si traduce in uno sconto pari a 500, 300 o 150 euro per famiglie composte rispettivamente da 3 o più persone, 2 persone o un single. È fruibile nella misura dell’80%, sotto forma di sconto immediato per il pagamento dei servizi prestati dall’albergatore mentre il restante 20% potrà essere scaricato come detrazione di imposta, in sede di dichiarazione dei redditi, da parte del componente del nucleo familiare a cui viene intestato il documento di spesa del soggiorno (fattura, documento commerciale, scontrino/ricevuta fiscale).
Rilancio del turismo grazie al buono che resta un miraggio, visto che solo il 46% delle strutture lo accettano e di queste non poche lo rifiutano per soggiorni brevi o impongono dei limiti di spesa minimi. Non poteva che finire così del resto, visto che il voucher è di fatto a carico dell’albergatore che potrà compensarlo sotto forma di credito d’imposta. Tra aumenti dei prezzi non appena si parla di bonus vacanze e normative regionali anti covid-19, con misure di distanziamento sociale e identificazione degli arrivi, diverse e spesso neppure conosciute dai pochi coraggiosi aspiranti villeggianti, l’estate nera per le vacanze di milioni di famiglie è servita. Più di 165 vaccini contro il SARS-CoV-2 sono in fase di sviluppo o di sperimentazione e di quelli testati sull’uomo ben quattro sono nella cosiddetta Fase III (efficienza e sicurezza), stando ai dati della U.S. National Library of Medicine, realizzati da Sinovac et Butantan Institute, Sinopharm, University of Oxford et Astra Zeneca e National Institute of Allergy and Infectious Diseases et Moderna.
In attesa della possibile seconda ondata e con i contagi in aumento anche in Cina ed Europa che sembravano averlo sconfitto, l’incubo COVID-19 senza un vaccino è destinato a continuare la devastazione di vite ed economie di intere nazioni.