Nel nuovo codice della crisi d’impresa e del sovraindebitamento, è stato introdotto per la prima volta il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore – ovvero la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigiana o professionale eventualmente svolta, anche se socia di una s.n.c., s.a.s. o di una s.a.p.a. per i debiti estranei a quelli sociali – che si trovi in uno stato di sovraindebitamento, cioè che versi in una situazione di crisi o di insolvenza.
Le procedure previste si estendono, a determinate condizioni, anche ai membri della stessa famiglia – ovvero a coniuge, parenti entro il quarto grado, affini entro il secondo, le parti dell’unione civile, i conviventi di fatto – ed ai soci illimitatamente responsabili di società in nome collettivo, società in accomandita semplice e società in accomandita per azioni (tutti i soggetti non fallibili), con l’obiettivo di favorire il debitore e di consentirgli nuove opportunità nel mondo del lavoro, liberandolo da un peso che rischia di divenire insostenibile e di precludergli ogni prospettiva futura.
Il Codice dunque equipara al consumatore i soci delle compagini sociali suindicate, purché si tratti di debiti estranei a quelli sociali e purchè la procedura non rechi pregiudizio ai creditori sociali.
Vediamo ora nel dettaglio invece in cosa consistono le procedure familiari. Queste si applicano in presenza dei membri della stessa famiglia, poiché è inevitabile che la crisi di un familiare influenzi negativamente l’intero nucleo: in questo modo si offre al debitore la possibilità di presentare un unico progetto di risoluzione della crisi, purchè i membri della famiglia siano conviventi e il sovraindebitamento abbia un’origine comune, (si pensi ad una situazione debitoria derivante da una successione ereditaria).
Il consumatore o i membri della famiglia possono sottoporre ai creditori un piano di ristrutturazione dei debiti con le indicazioni di tempi e modi per il superamento della crisi. La proposta viene redatta con l’ausilio di un Organismo di composizione della crisi (OCC) e ha contenuto libero. Occorre però necessariamente indicare:
- tutti i creditori con l’indicazione
- delle somme dovute;
- delle cause di prelazione;
- la consistenza e la composizione del patrimonio del debitore;
- gli atti di straordinaria amministrazione compiuti negli ultimi 5 anni;
- le dichiarazioni dei redditi degli ultimi 3 anni;
- gli stipendi, le pensioni, i salari e tutte le altre entrate del debitore e del suo nucleo familiare, con l’indicazione di quanto occorre al mantenimento della sua famiglia.
Se al giudice vengono presentate più richieste disgiunte, da membri dello stesso nucleo familiare, costui dovrà adottare i provvedimenti necessari per assicurare il coordinamento delle procedure collegate. Nonostante la trattazione unitaria della situazione di crisi, tuttavia, le masse attive e passive rimangono distinte. In parole povere si applica il principio della responsabilità patrimoniale personale, secondo cui il debitore risponde dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni, presenti e futuri. La separazione delle masse vuole quindi evitare che porzioni del patrimonio di uno dei familiari siano destinate al pagamento dei debiti degli altri e viceversa.
I costi della procedura, come la corresponsione del compenso all’organismo di composizione della crisi, sono invece ripartiti tra i membri della famiglia proporzionalmente all’entità dei debiti di ciascuno.
Si tratta di una novità importante che il Movimento difesa del cittadino, con il progetto Liberiamoci – finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017, in partenariato con SOS Impresa Rete per la Legalità Campania, intende rendere nota, fornendo contenuti di qualità per informare e aiutare i cittadini in difficoltà, dando loro la possibilità concreta di risolvere e ripianare la propria situazione debitoria.
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Newsletter curata da Help Consumatori nell’ambito del progetto “LIBERIAMOCI – Prevenzione e contrasto dell’usura e del sovraindebitamento”, finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017 – Codice del Terzo Settore – realizzato da MDC in partenariato con SOS Impresa Rete per la Legalità Campania.