Nell’ottica di alleggerire i debiti dei consumatori italiani e di venire loro incontro in questo momento di particolare difficoltà economica, la bozza di legge di Bilancio 2023, approvata dal Consiglio dei Ministri il 21 novembre, ha previsto la definizione agevolata delle cartelle di pagamento, relative ai carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.
Questi debiti potranno essere estinti, versando solo le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento, escluse quelle a titolo di interessi e di sanzioni. Il pagamento delle somme dovute potrà essere effettuato in unica soluzione (entro il 31 luglio 2023) ovvero in forma rateale (massimo 18 rate). Per aderire alla definizione agevolata c’è tempo fino al 30 aprile 2023.
Nella definizione agevolata rientrano anche i debiti riferibili ai procedimenti instaurati a seguito di procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento o su istanza presentata dai debitori per la ristrutturazione dei debiti del consumatore e per il concordato minore
Sono invece esclusi i debiti relativi a:
a) risorse proprie tradizionali e IVA riscossa all’importazione;
b) somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato;
c) crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti;
d) multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
e) sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali.
La norma prevede che l’Agenzia delle Entrate fornisca ai debitori, nell’area riservata del proprio sito internet, i dati necessari a individuare i carichi definibili.
Se il cittadino si vuole avvalere di tale procedura agevolata, dovrà manifestare all’agente della riscossione la sua volontà di procedere alla definizione con apposita dichiarazione da inviare entro il 30 aprile 2023 (in modalità esclusivamente telematica, secondo le indicazioni pubblicate sul sito dell’AE). Nella dichiarazione il debitore deve anche indicare il numero di rate con cui intende effettuare il pagamento, entro il limite massimo di 18.
L’estinzione del giudizio è subordinata all’effettivo perfezionamento della definizione e alla produzione della documentazione attestante i pagamenti effettuati; in caso contrario, il giudice revoca la sospensione su istanza di una delle parti.
In caso di mancato o insufficiente o tardivo versamento, superiore a 5 giorni, dell’unica rata ovvero di una di quelle in cui è stato dilazionato il pagamento, la definizione non produce effetti e riprendono a decorrere i termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi precedenti.
Si tratta di una agevolazione importante per quanti, sopraffatti da debiti e incapaci di avere accesso al credito, rischiano di incappare nelle maglie della criminalità e nei circuiti dell’usura: rischio questo tutt’altro che aleatorio e che ha spinto il Movimento Difesa del Cittadino, in collaborazione con SOS Impresa Rete per la Legalità Campania, con il contributo della Regione Campania e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a lanciare il progetto Liberiamoci proprio per contrastare il fenomeno del sovraindebitamento e dell’usura, attraverso una campagna informativa chiara e diretta.
_________________________
Newsletter curata da Help Consumatori nell’ambito del progetto “LIBERIAMOCI – Prevenzione e contrasto dell’usura e del sovraindebitamento”, finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017 – Codice del Terzo Settore – realizzato da MDC in partenariato con SOS Impresa Rete per la Legalità Campania.