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La direttiva consentirà di ridurre i rifiuti elettronici e le emissioni di CO2 di oltre 18 milioni di tonnellate in 15 anni

Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) richiama l’attenzione sulla Direttiva UE sul Diritto alla riparazione, entrata in vigore il 30 luglio scorso. La norma dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 2026 e rappresenta un passo fondamentale verso la sostenibilità dei consumi e la promozione di un’economia circolare, tematiche su cui l’associazione è impegnata da anni. Attraverso il Progetto TRIS Recupero –https://www.difesadelcittadino.it/portfolio-item/progetto-tris/ – , il Movimento ha lavorato costantemente per sensibilizzare e sostenere i consumatori nella scelta di soluzioni che riducano lo spreco e valorizzino il ciclo di vita dei prodotti. Il Movimento Difesa del Cittadino sottolinea la necessità che l’Italia acceleri l’iter di recepimento di questa normativa, che apporterebbe enormi benefici nella riduzione dei rifiuti elettronici e delle emissioni di CO2 di ben 18,4 milioni di tonnellate in 15 anni.

MDC ricorda l’introduzione dell’obbligo di riparazione per i produttori, che dovranno garantire ai consumatori servizi di riparazione rapidi, a costi ragionevoli, e fornire informazioni dettagliate sui diritti di riparazione. Un aspetto fondamentale di questa legge è l’estensione di un anno della garanzia legale sui prodotti in caso di riparazione, incentivando i consumatori a scegliere la riparazione rispetto alla sostituzione. Una volta scaduta la garanzia legale, i produttori saranno comunque obbligati a offrire servizi di riparazione per elettrodomestici comuni, come lavatrici, aspirapolvere e smartphone, che risultino tecnicamente riparabili ai sensi della normativa. L’elenco dei prodotti soggetti a riparazione potrà essere ampliato in futuro. I consumatori, inoltre, avranno la possibilità di ricevere un dispositivo in prestito durante la riparazione o di optare per un apparecchio ricondizionato. Un ulteriore strumento a tutela dei consumatori sarà il modulo europeo di informazione sui servizi di riparazione, che permetterà di confrontare i costi e i tempi di intervento.

A sostegno di questo processo, verrà creata una piattaforma online europea con sezioni nazionali, per aiutare i consumatori a trovare facilmente negozi di riparazione locali, beni ricondizionati e iniziative comunitarie, come i repair café. La normativa punta a rilanciare il mercato delle riparazioni, eliminando gli ostacoli tecnici e contrattuali che spesso impediscono ai riparatori indipendenti di operare. I produttori saranno tenuti a fornire pezzi di ricambio a prezzi accessibili e non potranno impedire l’uso di componenti di seconda mano o stampati in 3D. Inoltre, non sarà più possibile rifiutare una riparazione solo perché il prodotto è stato già riparato da altri.

Secondo i dati dell’Eurobarometro il 77% dei cittadini UE cerca di riparare i propri oggetti prima di acquistarne di nuovi, mentre il 79% ritiene che i produttori dovrebbero commercializzare articoli più facili da riparare. Il Movimento Difesa del Cittadino continuerà a vigilare e a sollecitare le istituzioni affinché il recepimento della norma avvenga il più rapidamente possibile, per garantire a tutti i consumatori italiani un futuro più sostenibile.