Riportiamo la lettera che i parenti dei malati del Centro Alzheimer dell’Ospedale di Genova Quarto hanno scritto alle autorità competenti. Siamo solidali con loro. Siamo stati con loro in Regione già due anni fa ed ora siamo a sostenerli nuovamente. Infatti è necessario, secondo noi, che i malati rimangano a Quarto per vari motivi. Ne diciamo solo due.
Il primo è perché il Centro di Quarto è vicino ai familiari che possono andare molto spesso a trovarli. L’altro motivo è perché questo Centro è gestito molto bene e gli spazi sono adeguati per questo tipo di malattia. Non lo diciamo noi, ma lo affermano persone più competenti che lo conoscono bene. Visto che si parla sempre di situazioni negative, possiamo dire che questo Centro è una struttura “molto positiva”.
A tal punto questo fatto ci ha interessato che ci siamo documentati anche attraverso internet. E ci è venuta anche l’idea di approfondire la conoscenza diretta del funzionamento del Centro. Quando ci siamo stati insieme ad alcuni parenti abbiamo notato una notevole cortesia e serenità tra parenti e personale che curavano alcune attività proposte ai malati in un salone arioso e ben tenuto. Non sembrava neppure di essere in un Ospedale.
A questo punto ci chiediamo: ma perché una cosa che funziona non deve essere tenuta in grande considerazione ? Non sarebbe stato il caso di <<valorizzare>> quanto di buono c’è, anziché tenere in ansia i parenti e, magari, far scappare qualcuno? Ci hanno riferito che alcuni parenti, venuti a conoscenza del pericolo di chiusura o spostamento all’Ospedale “Celesia” di Rivarolo (dalla parte opposta della città), per evitare il rischio non hanno inserito i propri cari nella struttura. Comunque, considerando la città di Genova notoriamente piena di anziani, sarebbe giusto organizzare bene un Centro Alzheimer anche nel Ponente e/o in Val Polcevera. Ma toglierlo da Quarto, non ha proprio senso. Ci auguriamo che si riesca a lasciare il Centro Alzheimer di Quarto dove è e che si riesca a mantenere in loco anche le altre strutture, visto che gli spazi ci sono.
Leggi la lettera dei parenti dei malati del Centro
MDC Genova e Liguria