“La strada da percorrere in materia di etichettatura energetica è ancora molto lunga, l’indagine ha messo in evidenza come la scarsa attenzione dei rivenditori e la vendita di prodotti non conformi sia un fenomeno notevolmente diffuso in Italia e in particolare nei negozi online. Le ricadute si misurano in termini di spreco energetico e quindi dell’aumento bolletta per i consumatori e si traducono in un danno ambientale”.
Francesco Luongo, vicepresidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), commenta così i dati emersi dall’indagine “Etichetta Furbetta” realizzata in Italia con Legambiente nell’ambito del progetto europeo MarketWatch. Su un totale di 2552 prodotti presi in esame nei negozi fisici circa il 30% non è etichettato correttamente, mentre più grave la situazione per quelli online dove soltanto il 10% riporta le informazioni energetiche in maniera esaustiva e corretta.
“Il consumatore di oggi ha diversi strumenti di informazione, primo tra tutti internet, ma la vera sfida per i prossimi anni, anche a livello europeo, sarà proprio quella di diffondere una maggiore conoscenza dell’etichetta, come carta d’identità essenziale per l’acquisto di un prodotto”.