Con l’anno 2012 inizia il terzo triennio di programmazione, il Piano nazionale si articola in più parti, definisce ruoli ed obiettivi per tutti i soggetti coinvolti, individua le principali matrici alimentari da sottoporre al controllo e i criteri a cui ogni Regione e Provincia autonoma deve conformarsi per l’adozione di un Piano regionale di controllo ufficiale sul proprio territorio.
Nel 2013, secondo anno del triennio di programmazione, l’attività di controllo ufficiale per la ricerca di OGM nel settore degli alimenti ha confermato la costante e particolare attenzione che tutte le Regioni e Province autonome e tutti i soggetti interessati rivolgono alla tematica OGM. Solo in una Regione non sono stati svolti i controlli programmati.
Esaminando i dati relativi al territorio, la valutazione generale dei risultati è positiva, sia dal punto di vista della numerosità dei campionamenti che di percentuale di non conformità. Infatti, il numero totale di campioni analizzati ed elaborati è di 868 sul territorio per i quali è stata rilevata una sola non conformità riguardante il riso GM non autorizzato.
La percentuale di positività degli eventi autorizzati e i relativi valori riscontrati sono diminuiti rispetto all’anno precedente. Ciò conferma da una parte la consapevolezza crescente degli operatori del settore alimentare che pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera, dall’approvvigionamento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito, dall’altra l’efficacia dei controlli ufficiali messi in atto.
Relativamente alla fase di importazione, nel corso del 2013 i campionamenti risultano essere stati 137, un numero superiore rispetto a quello dell’anno precedente.
Il riscontro delle positività all’importazione ha riguardato, oltre il riso, altre matrici, confermando che questa fase rimane un punto fondamentale nella catena dei controlli ufficiali. Pertanto, gli uffici di frontiera, prime Autorità sanitarie coinvolte nella nazionalizzazione ecommercializzazione di prodotti alimentari, è fondamentale che contribuiscano sempre attivamente alla realizzazione di quanto programmato nel Piano nazionale proprio in relazione al ruolo essenziale che rivestono nella catena dei controlli ufficiali.
Altro ruolo fondamentale nella attività di controllo viene svolto dai laboratori pubblici. A tal proposito, considerata la complessità del controllo analitico, l’attività diventa sempre più intensa, ai fini sia della validazione dei metodi, sia della relativa applicazione nell’ambito del controllo ufficiale. In tale contesto, si sottolinea ancora una volta la necessità di completare il processo di espansione, peraltro già a buon punto, dell’attività analitica di screening, ed iniziare ad incrementare l’attività analitica accreditata anche per la rilevazione e quantificazione di eventi GM autorizzati sul mercato comunitario, al fine di assicurare l’omogeneità dell’azione di controllo sul territorio nazionale.
In considerazione della necessità di ricercare un numero crescente di eventi GM, è tuttavia ipotizzabile per il prossimo futuro, al fine di razionalizzare l’attività analitica sia per gli aspetti tecnici che economici, un sistema di supporto mutualistico tra laboratori con specializzazione analitica complementare.
Premesso quanto sopra, tenuto conto dei risultati complessivi ottenuti anche per il 2013, si conferma che sul mercato italiano sostanzialmente i prodotti alimentari hanno rispettato i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando in tal modo una corretta informazione al consumatore. La presenza di OGM, autorizzati e non, negli alimenti in Italia è decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse, ed i controlli alla frontiera contribuiscono a mantenere tale risultato.
Fonte Ministero della Salute