Confuso e iniquo. Così i consumatori giudicano il Regolamento UE che disciplina i pagamenti elettronici e che tra qualche mese potrebbe diventare legge. L’indagine IPSOS – Moneta elettronica: le disparità del Regolamento UE – realizzata per Italian E-Payment Coalition (IEPC) rivela infatti che per il 79% degli intervistati – su un campione composto da 800 persone – il provvedimento porterà confusione tra commercianti e utenti.
“Il Regolamento Europeo sui pagamenti con moneta digitale è un pasticcio – dichiara Antonio Longo, presidente di Italian E-Payment Coalition –. E discriminatorio. L’indagine IPSOS evidenzia infatti lo smarrimento e la confusione provocati da una norma scritta male e penalizzante per i cittadini. Il Regolamento è da modificare e noi non smetteremo di dirlo. Non si capisce perché – precisa Longo – il Legislatore abbia scelto di non applicare il cap unico sulle commissioni interbancarie alle carte American Express, Diners e Paypal. Di contro, però, i possessori di queste stesse carte potranno essere costretti a pagare un sovrapprezzo sui loro acquisti, come disposto dalla legge. Un’assurdità. Per i titolari di Visa, Mastercard e delle altre carte di pagamento, invece, vale quanto già più volte sottolineato: il Regolamento UE provocherà un aumento dei costi annui delle carte e pagare saranno sempre i cittadini.”
Il Regolamento Europeo, infatti, non si applica a tutti i circuiti di pagamento, ma solo ai cosiddetti modelli a 4 parti, escludendo gli schemi a 3 parti. Da qui, il caos.
Oggi lo schema a 4 parti è il modello più diffuso, quello di Visa e Mastercard per capirci, e permette l’emissione e l’accettazione delle carte a decine di migliaia di banche, fornendo scelta, comodità e concorrenza per consumatori ed esercenti. Il modello a 3 parti è invece lo schema utilizzato da Diners, Paypal e American Express. Questi circuiti richiedono commissioni più alte per le proprie carte di pagamento che non sono soggette al tetto unico imposto dal Regolamento. Non solo, ma un aspetto della norma permetterebbe ai commercianti di richiedere un sovrapprezzo agli utenti che effettuano acquisti con queste carte.
Potendo suggerire una modifica al provvedimento, il 62% dei rispondenti ritiene che il Regolamento vada applicato a tutte le carte e che ai commercianti non debba essere lasciata la possibilità di applicare alcun sovrapprezzo. Di contro, il 33% è convinto che nessuna carta debba sottostare a un tetto massimo sulle commissioni, mentre il 5% è d’accordo con il Regolamento così com’è previsto.
Due pesi, due misure dunque. Il 56% dei rispondenti giudica per niente condivisibile un provvedimento che si applica solo su una fetta degli operatori di mercato. Il 26% ritiene il Regolamento poco condivisibile, mentre per il 14% lo è abbastanza. Solo il restante 4% concorda totalmente con la norma.
Da ultimo, la stragrande maggioranza dei cittadini, il 71%, sostiene che nel corso del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’UE, il Governo italiano dovrebbe far sentire la propria voce per richiedere che il tetto alle commissioni interbancarie venga applicato a tutti i circuiti di pagamento. Di parere opposto il 10%, senza opinione il restante 19%.