Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) di Palermo, attraverso l’avvocato Francesco Menallo, ha notificato un ricorso per class action al TAR di Palermo contro la Regione Sicilia e l’adozione del cosiddetto “Piano Giovani” in luogo del “Piano Regionale dell’Offerta Formativa”.
Quest’ultimo, che avrebbe dovuto avviare tutte quelle attività finanziate dalla Regione con il supporto di enti strumentali al fine di garantire l’accesso e l’aggiornamento professionale alle fasce più deboli per età, situazione lavorativa e condizione fisica, non solo non viene approvato da più di 3 anni ma è stato addirittura sostituito con un programma rivolto esclusivamente alla fascia d’età 18/35. Il “Piano giovani” non è inclusivo di tutti gli aventi diritto alla formazione e coinvolge illegittimamente enti non idonei per struttura e ragione sociale che impoveriscono le risorse finanziarie a vantaggio di interessi politici e affaristici.
“Già un anno fa avevamo inviato una diffida all’amministrazione per l’omissione e l’inadempienza reiterata nei confronti dei cittadini – dichiara MDC – ma nulla è stato fatto per ripristinare il servizio che, ricordiamolo, deve essere erogato ogni anno, e anzi sono state avviate illegalmente attività formative collaterali millantando l’assenza di fondi in bilancio e azzerando un servizio pubblico. Gli interventi formativi non si possono realizzare senza il personale specializzato degli sportelli multifunzionali (orientatori, progettisti, valutatori) indispensabile per le attività di programmazione, indirizzo, svolgimento ed accompagnamento al lavoro dei corsi. Il termine per l’approvazione del Piano per l’anno 2015 scadrà il 30 novembre ma ad oggi non ci risulta siano state avviate le procedure propedeutiche all’approvazione, anche alla luce del fatto che la Commissione regionale per l’Impiego non si riunisce ormai da mesi, premessa che ci fa ben supporre che per il quarto anno consecutivo il Piano non vedrà la luce. Rimettiamo la decisione al Tribunale affinché verifichi le responsabilità in capo alla Regione e venga rispettata la norma di progressività e accesso alla formazione in favore dei cittadini svantaggiati”.
L’associazione ha inviato copia del ricorso anche alla Giunta Regionale presieduta da Rosario Crocetta, all’assessore dell’Istruzione e della Formazione professionale Nelli Scilabra e all’assessore della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro Giuseppe Bruno.