Alla luce della mancata concessione della “sospensiva”, da parte del Tar Molise, per il ricorso presentato dal Comitato pro Vietri, contro i piani operativi della Regione Molise, sarebbe opportuno tornare al primato della politica, riaprire il dialogo ed il confronto costruttivo.
La riorganizzazione della sanità deve avvenire con la concertazione, con il dialogo delle varie istituzioni. Bisogna, insomma coinvolgere tutte le parti, ragionando in termini di una “riorganizzazione generale”. E’ opportuno individuare in modo scientifico, senza tralasciare l’aspetto strategico, il ruolo delle singole strutture, di tutto il territorio molisano, che vanno riconvertite.
Per quanto riguarda la struttura ospedaliera di Larino, potenziare i reparti esistenti, creando delle eccellenze, con posti letto adeguati, con un minimo di 30 e con personale altamente qualificato, anche attraverso collaborazioni con Istituti a livello Europeo, i quali potrebbero fornire oltre alle proprie conoscenze e specializzazioni, Direttori Scientifici, utilizzando il personale già in servizio che ha già raggiunto una elevata professionalità (medici, infermieri, fisioterapisti, oss ecc).
Al personale già in servizio precario, anche per una questione morale, andrebbero date delle certezze, sul posto di lavoro e sulla loro definitiva stabilizzazione.
Intorno al reparto di eccellenza, dovrebbero ruotare altre attività a completamento dell’offerta sanitaria, come:
- Una Lungodegenza
- Una attività qualificata di Day Hospital chirurgica
- Un potenziamento del servizio di analisi
- Radiologia e attività ambulatoriale
- Una residenza Sanitaria Assistita
- Oculistica.
MDC Ururi