Movimento Difesa del Cittadino (MDC), Altroconsumo e Assoprovider prendono atto ed apprezzano le dichiarazioni rese dal Presidente dell’Agcom Cardani, in un convegno presso la Biblioteca Nazionale a Roma (http://youtu.be/iKM2bUyAH24) circa l’intenzione di valutare i casi di applicazione del Regolamento sul diritto d’autore online e connessi provvedimenti in relazione all’urgenza.
Le Associazioni, in prima linea nella tutela della libertà d’espressione degli utenti su internet, dopo l’accoglimento da parte del Tar Lazio della propria eccezione di incostituzionalità delle norme fondanti il Regolamento, hanno inviato una diffida all’AGCOM e alla Corte dei Conti chiedendone ufficialmente la sospensione nelle more della decisione della Corte Costituzionale.
In buona sostanza per MDC, Altroconsumo e Assoprovider, una eventuale dichiarazione di illegittimità da parte della Consulta potrebbe causare una valanga di giudizi di risarcimento danni per lesione dei propri diritti costituzionali da parte di cittadini ed imprese lesi dagli atti dell’Autorità che, ricordano le associazioni, per gli aspetti tecnici si avvale della collaborazione esterna della Fondazione Ugo Bordoni cui sono stati già stanziati € 533.958,88. Il tutto a carico dei contribuenti naturalmente ed è per questo che le associazioni continuano a rimaner perplesse sulla evidente volontà di AGCOM nel voler procedere comunque all’applicazione del Regolamento.
“Le recenti affermazioni del Presidente Cardani ci lasciano tuttavia perplessi, – continuano le rappresentanze dei consumatori e dei provider – come farà l’AGCOM a valutare le “urgenze” in un ambito delicatissimo e complicato come il diritto d’autore online, senza peraltro che il Regolamento preveda specificamente le casistiche da considerare tali? Chiediamo quindi al Presidente Cardani di illustrarci il metodo applicativo che gli uffici dell’Autorità intenderanno seguire per poter informare correttamente i cittadini, consumatori ed imprese che operano nel web e tutti coloro costretti, in base alla norma, al blocco dei contenuti a proprie spese”.