Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) di Siracusa ha inviato una diffida al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di Melilli. Agli inizi di dicembre dello scorso anno l’associazione aveva inviato al Sindaco una petizione, sottoscritta da 707 cittadini, contro l’installazione di un radar anti-migranti e antenne telefonia mobile TIM/Omnitel in C/da Castello SP 30 Melilli-Sortino, zona ad alta densità abitativa, e sui tetti di abitazioni private per la telefonia mobile, Via G.E. Rizzo.
Ad oggi, MDC è ancora in attesa di risposte esaustive in grado di confutare, con citazioni normative puntuali, le ipotesi di non conformità avanzate, mentre il numero dei Cittadini è aumentato, a testimonianza del fatto che le preoccupazioni e gli interrogativi illustrati, non si sono affatto dissolti , bensì , sono percepiti più vivi che mai dalla Cittadinanza.
Il Movimento Difesa del Cittadino, rappresentato dal responsabile di sede Francesco Nocito, pazientemente, per oltre un mese, ha atteso una risposta ed ha constatato, con vivo rammarico che, la massima espressione dell’Amministrazione Cittadina, non ha provveduto alla sospensione dei lavori , nell’attesa di chiarire l’intera vicenda.
L’associazione sottolinea che il “Regolamento per l’esercizio del diritto di partecipazione” all’art. 73 attribuisce ai Cittadini nel Comune di Melilli il DIRITTO di rivolgere al sindaco istanze e petizioni alle quali: “Il Sindaco, sentita la conferenza dei Capi Gruppo, alla Giunta municipale che adotta motivata decisione, entro 30 giorni” dalla data di presentazione.
La preoccupazione riguarda soprattutto le conseguenze di carattere sanitario che derivano dall’esposizione alle onde elettromagnetiche emanate dal radar e dalle antenne. Proprio all’Amministrazione appartiene il compito di concorrere “a garantire il diritto alla salute, predisponendo interventi idonei ad assicurare la salubrità dell’ambiente urbano e di lavoro e promuovendo una diffusa educazione sanitaria”.
Questi interventi, inoltre, appaiono in stridente contrasto con la deliberazione del Consiglio Comunale n° 26 del 29-04-2003.
Constatato il passare dei 30 giorni previsti dall’art. 73 del Regolamento per l’esercizio del diritto di partecipazione, entro il quale si sarebbe dovuta avere risposta alla petizione, il Movimento Difesa del Cittadino chiede chiarimenti e diffida il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale a pronunciarsi sulla suddetta domanda entro giorni 10 dalla ricezione, termine oltre il quale MDC provvederà alla tutela dei propri diritti ed interessi anche in sede giurisdizionale. La diffida è stata inoltrata anche agli effetti dell’art. 328 del Codice Penale.