“La sovrapposizione della Deliberazione dell’Autorità per l’Energia Elettrica (n.266/2014), il Gas e i Servizi Idrici alla Direttiva europea sui diritti dei consumatori rappresenta una grave perdita di diritto per i cittadini italiani che restano esposti, senza potersi difendere, ai contratti truffa. Per questo, dopo l’esposto dello scorso giugno, abbiamo deciso di denunciare nuovamente alla Commissione Europea il “caso Italia”, dove i consumatori sono costretti a pagare le forniture energetiche non richieste”.
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), autore insieme alle altre associazioni della segnalazione all’Antitrust che pochi giorni fa ha aperto ben cinque istruttorie nei confronti degli operatori Eni, Hera, Acea e Beetwin, prende di nuovo una posizione dura nei confronti dell’Autorità. Se infatti l’Europa protegge i cittadini vittime di contratti truffa sostenendo che nulla devono in caso di allacci abusivi, in Italia la Deliberazione, pur garantendo il ricorso al Codice del Consumo, trova giustificazione solo nella possibilità del cittadino di non incorrere nel cosiddetto “coefficiente di morosità” e nel ripristinare il rapporto contrattuale con il venditore precedente senza problemi.
“Una cosa inaccettabile che non costituisce un deterrente per le pratiche commerciali scorrette – conclude il vicepresidente di MDC Francesco Luongo – anzi conferisce ancora più potere ai rivenditori disonesti che si riservano la possibilità di sospendere illegittimamente l’energia elettrica all’utente. A novembre l’Autorità ci aveva rassicurati sull’abrogazione della delibera, cosa che ad oggi non è stata fatta e costituisce un vero e proprio ostacolo per far valere i diritti dei consumatori. Chiediamo quindi un intervento della Commissione Europea per abrogare la Delibera salva truffe e far rispettare l’applicazione della Direttiva Europea che regola i contratti a distanza e fuori dai locali commerciali anche nel nostro Paese”.