Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) pone l’attenzione su un nuovo caso di malasanità nel Lazio che ha coinvolto un paziente cardiologico, raggiunto anche da un malore dopo essere stato respinto e umiliato per aver prenotato un esame attraverso il CUP Regionale piuttosto che al Policlinico di Tor Vergata stesso. Il paziente ha poi segnalato il caso all’associazione.
Prescritta la Tac Coronarica dalla cardiologa e prenotato l’esame attraverso il servizio del CUP, il 24 luglio il paziente si reca presso il Policlinico dopo aver osservato, come indicato, un digiuno di 6 ore. Fatta la fila, l’amara scoperta: il Dipartimento di Radiologia e Diagnosi per immagini sostiene di non poter accettare non solo la prescrizione della cardiologa (Dirigente Medico di Primo Livello dell’Umberto I) per indicazione non corretta, ma anche la prenotazione del CUP, al corrente che non sarebbe stata valida per quella struttura.
L’insistenza nel non voler accettare le alternative di novembre e poi di agosto per effettuare l’esame, hanno portato il paziente a un’accelerazione dei battiti cardiaci, peggiorata nel momento in cui due guardie armate della sicurezza lo hanno accerchiato, convinte di “conoscere i tipi” come il paziente, impegnato solo a far valere il proprio diritto. Solo a questo punto l’intervento e la proposta di un medico specializzando di fare l’esame nel pomeriggio alle 18, a patto che fosse presentata una nuova ricetta e che i battiti rientrassero nei parametri.
Nonostante l’impegno, a causa del caldo e dell’eccessivo stress, i battiti non sono rientrati nei valori soglia, comportando il rinvio dell’esame al mese di settembre.
“Quanto segnalatoci è scandaloso, – dichiara Antonio Longo, presidente MDC – il paziente che dovrebbe essere agevolato dalle prenotazioni attraverso il CUP viene privato di un proprio diritto e si ritrova a dover subire un trattamento del tutto inumano soprattutto rispetto alle sue condizioni. Non è possibile che professionisti, CUP e strutture sanitarie facciano muro ai doveri cui sono chiamati, sottolineando inefficienze e deresponsabilizzazioni dell’unico Sistema Sanitario Nazionale che rappresentano. Chiediamo alla Regione Lazio un intervento deciso e sanzioni sui casi di malasanità che ostruiscono l’esercizio del diritto dei cittadini alla salute”.