Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) esprime forte preoccupazione in seguito alle dichiarazioni del Presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), Salvatore Maccarone, che in un’audizione in Commissione Finanze del Senato ha affermato che il Fondo, dopo essere intervenuto con circa 2 miliardi di euro in aiuto di Banca Marche, CariFerrara, Banca Etruria e Carichieti, non avrebbe i soldi per rimborsare i depositi dei correntisti garantiti pari a circa 12,5 miliardi di euro.
Sono anni che si tranquillizzano i clienti delle banche con la cosiddetta “garanzia” del Fondo interbancario fino a centomila euro ed ora scopriamo che basta la crisi di 4 banche non sistemiche per metterla a rischio dichiarando candidamente che i soldi per i correntisti non ci sono.
Dichiarazioni gravi per l’associazione di consumatori che ricorda come l’elenco delle banche sotto osservazione è di almeno 15 tra cui l’Istituto per il credito sportivo, la BCC Irpinia, la Cassa di risparmio di Loreto, la banca Popolare dell’Etna, la Banca Padovana di credito cooperativo, la Cru di Folgaria, il Credito Trevigiano, la Banca popolare delle Province calabre, la BCC di Cascina, la BCC Banca Brutia, la BCC Terrra di Otranto.
“Si tratta di una questione di grande importanza – dichiara il Vicepresidente Nazionale di MDC Francesco Luongo – per i cittadini e le famiglie che vedono messo in discussione una delle garanzie fondamentali della fiducia accordata alle banche prevista peraltro a livello europeo dalla Direttiva 2009/14/CE. La garanzia dei depositi bancari fino a 100mila euro è infatti rimasta anche dopo il recepimento della direttiva sul bail in in vigore dal 2016, ovvero il salvataggio delle banche in crisi parte degli azionisti e degli obbligazionisti. È essenziale pertanto un chiarimento da parte di Maccarone, nonché di Banca d’Italia e del MEF se il fondo sia una realtà concreta e chi o quanto correntisti potrebbe salvare davvero”.