C’è tempo fino al 31 dicembre per aprire l’indagine sulla presunta evasione fiscale di McDonald’s in Italia ed evitare di perdere fino a 42 milioni di euro di sanzioni. Lo denunciano le associazioni di consumatori Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Cittadinanzattiva in un’integrazione all’esposto presentato ad Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Procure di Roma e Milano lo scorso settembre.
La fine del 2015 è l’ultima data utile per accertare il comportamento fiscale relativo al 2010, anno nel quale, secondo la denuncia presentata dalle tre associazioni, McDonald’s potrebbe aver eluso 14 milioni di euro. Oltre al pagamento di quanto dovuto la multinazionale americana rischia una sanzione compresa tra il 100 e il 200% dell’imposta accertata.
Il sollecito integra l’esposto presentato il 30 settembre, con il quale le tre associazioni chiedevano di fare luce su una possibile elusione fiscale, realizzata fra il 2009 e il 2013, a vantaggio di una società con sede in Lussemburgo e succursale in Svizzera. Un comportamento che avrebbe consentito di eludere circa 75 milioni di euro. Se l’elusione fosse accertata sull’intero quadriennio McDonald’s potrebbe essere costretta a versare nelle casse dello Stato fino a 224 milioni di euro.
Nei confronti di McDonald’s è stata di recente aperta una procedura d’indagine formale da parte della Commissione europea per verificare se il colosso del fast food abbia fatto ricorso alle agevolazioni derivanti dal cosiddetto tax ruling, un accordo fiscale preventivo con il Lussemburgo, che avrebbe permesso ad una società del gruppo di godere di un trattamento fiscale favorevole in violazione della normativa europea.
“È inaccettabile che, mentre lo Stato chiede sacrifici ai contribuenti aumentando tasse e imposte locali, l’Agenzia delle Entrate si lasci sfuggire un’occasione di sanzionare i responsabili di una presunta elusione fiscale”, dichiarano le tre Associazioni, “per questo motivo abbiamo chiesto alle Autorità italiane di aprire entro il 31 dicembre un’indagine sul comportamento di McDonald’s ed evitare di perdere il gettito che potrebbe derivarne se la violazione fosse accertata”.
L’esposto da parte delle associazioni italiane di consumatori prende vita dal rapporto “Unhappy Meal”, pubblicato nel febbraio scorso da una coalizione di sindacati americani ed europei. Il rapporto porta alla luce le strategie adottate dalla multinazionale americana del fast food per aggirare il sistema di tassazione vigente nei Paesi in cui opera.