Una firma falsa su un contratto energetico impedisce al gestore di chiedere il pagamento delle fatture relative a quel contratto: questo è quanto stabilito dal Tribunale Civile di Benevento che, respingendo l’appello di Enel Energia, ha confermato la Sentenza del Giudice di Pace e condannato la società, e le agenzie da essa incaricate dei contratti, alla restituzione di quanto pagato da un utente difeso dai legali del MDC- Movimento Difesa del Cittadino.
La sentenza ha confermato non solo la falsità della firma apposta sul contratto, ma anche l’espressa contrarietà dell’utente che, appena scoperta la cosa, ha inoltrato un reclamo alla società.
“La pronuncia del Tribunale – dichiarano Vincenza Stefanucci e Francesco Luongo, legali MDC che hanno difeso la causa dell’utente – chiarisce finalmente che i cittadini non devono pagare nulla in caso di forniture non richieste e devono sempre vedersi restituito quanto illegittimamente pagato. Richiamandosi al Codice del Consumo (art. 57 oggi sostituito dall’art 66 quinques) infatti, il Tribunale confuta indirettamente anche la tesi dell’Autorità dell’Energia espressa nella Delibera n.153/12 secondo cui il consumatore che non richiede alcun servizio debba comunque pagare l’energia, anche in caso di truffa”.
La condanna di Enel, che si rivarrà a sua volta nei confronti delle agenzie incaricate alla stipula dei contratti, costituisce un’altra importante vittoria dei cittadini dopo le sanzioni per 6 milioni di euro irrogate dall’Antitrust, sempre in seguito a denunce da parte di MDC, contro Enel Energia, ENI, Acea, GDF Suez, HERA.
MDC è molto soddisfatta del risultato ottenuto e continuerà a vigilare per difendere tutti quegli utenti vittime di truffe e raggiri da parte di operatori che operano in maniera scorretta.