“Allo stato attuale non reputiamo che gli operatori mobili virtuali possano compensare in termini di concorrenzialità l’incidenza negativa della fusione Wind-H3G. Possiamo prevedere un impatto marginale sulla telefonia fissa, data l’assenza di H3G dal mercato, ma per quanto riguarda il mercato della telefonia mobile siamo certi che, in assenza di meccanismi di garanzia, nei prossimi mesi registreremo aumenti dei prezzi e un ridimensionamento di offerte e promozioni legata alla riduzione di soli 3 operatori. Questo renderà ancora più difficile contrastare le possibili politiche di cartello e condurre controlli sulla trasparenza delle tariffe”.
Questo quanto sottolineato dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC) nel parere sulla fusione degli operatori Wind e 3 Italia trasmesso alla Commissione europea nel mese di febbraio, l’associazione ha deciso di inviare il documento anche all’AGCM italiano che ha già chiesto di intervenire parallelamente all’Antitrust UE sulla questione. La risposta arriverà entro il 29 aprile.
“I due operatori – dichiara Francesco Luongo, vicepresidente MDC – sono rispettivamente il terzo e il quarto sul mercato italiano per la fornitura di servizi di telecomunicazioni mobili, questo significherebbe creare il più grande operatore mobile per numero di clienti. In questo senso l’indagine dell’Autorità e le sue decisioni sono fondamentali per il rafforzamento delle garanzie della concorrenza a vantaggio dei consumatori italiani ed europei”.