Intervento del Movimento Difesa del Cittadino sul nuovo caso di “risparmio tradito”, che vedrebbe protagonista Poste Italiane relativamente al collocamento di alcuni Fondi Comuni Immobiliari, attraverso la propria rete di Sportelli, a risparmiatori privi di un adeguato profilo di rischio.
Alla luce degli ultimi sviluppi, messi in luce anche dalla stampa nazionale, Poste Italiane sembrerebbe orientata a rivedere il pregresso rifiuto a definire le vertenze bonariamente, predisponendo finalmente una procedura di conciliazione per le migliaia di risparmiatori coinvolti.
“Fa piacere questo nuovo interessamento dopo il no a ogni soluzione conciliativa a favore dei risparmiatori formalizzatoci da Poste nel 2015, dopo la nostra formale diffida ai sensi del Codice del Consumo e l’esposto alla Consob”, ha dichiarato il Presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino Francesco Luongo.
Alcuni consumatori avevano segnalato all’associazione già nel 2014 di essere stati sollecitati all’acquisto di prodotti finanziari ed assicurativi complessi e comunque con una rischiosità del tutto inadeguata al proprio profilo di rischio. Tanti coloro che hanno subito perdite rilevanti del capitale investito.
L’associazione ricorda, infine, quanto emerso nell’ambito del Procedimento avviato dalla Consob (n. 20638/14): “le verifiche condotte hanno evidenziato che la società si avvale, nello svolgimento dei servizi di investimento, di meccanismi di pianificazione commerciale e di incentivazione del personale fondati sul perseguimento di specifici interessi ‘di business’ (prevalentemente declinati in termini di redditività) che, affiancati da rilevanti pressioni gerarchiche a tutti i livelli della struttura organizzativa, hanno determinato a valle del processo distributivo significative distorsioni nella relazione con la clientela”.