A seguito di un esposto della sede del Movimento Difesa del Cittadino, presentato tramite l’Avv. Alfonso Botta, la Procura di Salerno ha aperto un’indagine a carico di SO.G.E.T. spa Società di Gestione Entrate e Tributi. L’inchiesta, condotta dal PM Cassaniello, ipotizza i reati di abuso d’ufficio, omissione e falso ideologico.
Il Movimento Difesa del Cittadino, associazione di consumatori attiva da anni per la tutela dei diritti dei contribuenti, denuncia da tempo la grave situazione di opacità nelle procedure di affidamento degli incarichi da parte dei Comuni ai concessionari che, in alcuni casi, non posseggono i requisiti previsti dalla legge per vedersi appaltare la riscossione delle tasse locali come IMU, ICI, TARI, TARSU. La SO.G.E.T., con sede a Pescara, nei cui confronti la Procura della Repubblica campana ha avviato le indagini dopo l’esposto del Movimento, opera per la riscossione tributi in tantissimi Comuni Italiani come: Roma, Napoli, Torino, Pescara, Novara, Bari, Cagliari, Monza, Reggio Calabria, Avellino, Benevento, Chieti e numerosi altri indicati sul proprio sito web.
L’Associazione, dopo alcune denunce di contribuenti che lamentavano fermi amministrativi dei veicoli e pignoramenti, ha chiesto alla Procura Salernitana di indagare su alcune attività svolte dalla società che, nel 2011, è stata condannata nell’ambito dell’incarico assegnatole dal Comune di Oria. Per questo le fu revocato l’incarico e il comportamento dell’amministrazione pugliese è stato giudicato corretto sia dal Tar in primo grado che dal Consiglio di Stato in secondo grado (V sezione, n. 09561 del 25.5.2012) e dalla Cassazione (Sezioni Unite, n. 24468 del 30.10.2013).
Anche l’ANAC aveva avviato verifiche sul concessionario dopo una segnalazione seguita all’affidamento ricevuto dal Comune di Eboli. L’attività istruttoria della Autorità Anticorruzione aveva evidenziato alcune problematiche sistemiche che le amministrazioni appaltanti dovrebbero necessariamente considerare soprattutto quanto ai requisiti di professionalità previsti dall’art. 38 lettera F) del Codice degli appalti riprendendo le sentenze già emesse a carico della società.
Tra i requisiti di ordine generale per la partecipazione a procedure di affidamento il Codice prevede che siano esclusi i soggetti “che, secondo motivata valutazione della stazione appaltante, hanno commesso grave negligenza o malafede nell’esecuzione delle prestazioni affidate dalla stazione appaltante che bandisce la gara; o che hanno commesso un errore grave nell’esercizio della loro attività professionale, accertato con qualsiasi mezzo di prova da parte della stazione appaltante”.
Nell’esposto l’Associazione di consumatori ha segnalato una serie di violazioni delle norme procedurali in materia di riscossione, dalla mancata notifica delle propedeutiche cartelle esattoriali, al calcolo arbitrario degli interessi e, come se non bastasse la Soget non si è mai dotata di una Carta dei servizi, “requisito espressamente richiesto per i gestori dalle leggi in vigore in materia di appalto di servizi pubblici (Legge n. 244/07 e Decreto Legge n. 1/12)”.
Il Movimento auspica che con questa iniziativa i contribuenti possano veder meglio tutelati i propri diritti troppo spesso dimenticati.