L’Italia è il secondo Paese europeo più colpito dal fenomeno delle telefonate spam. Ci precede solo il Regno Unito. L’azione dei call center è talmente aggressiva che fa rientrare il nostro Paese persino nella top 20 a livello globale, piazzandosi al 13° posto. Lo denuncia il Movimento Difesa del Cittadino che rilancia i dati emersi dal report realizzato da Truecaller, una famosa App per smartphone che identifica e blocca le chiamate indesiderate in entrata.
“I dati fotografano una situazione a dir poco insostenibile per i consumatori italiani che ogni giorno vengono disturbati agli orari più impensabili da telefonate fastidiose, spesso insistenti, che non portano a nulla di buono se non a far perdere tempo e pazienza – dichiara Francesco Luongo, Presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino – A farla da padrone, come denunciamo da tempo, è il telemarketing che ormai dilaga in tutti i settori a cominciare da quello dell’energia elettrica e del gas. Al solo annuncio dell’imminente fine del mercato tutelato, si è scatenata una vera e propria giungla di offerte che vengono propinate al telefono, in modo spesso ingannevole, agli ignari consumatori. Una conferma del fenomeno arriva proprio dai dati di Truecaller secondo cui il 53% delle telefonate spam effettuate nel nostro Paese riguarda il telemarketing composto in buona parte dai provider televisivi e dai fornitori di energia elettrica. Addirittura – aggiunge Luongo – questa percentuale è superiore del 20% rispetto al Regno Unito che ci batte per numero totale di telefonate. Il restante 47% si divide tra chiamate di operatori telefonici (24%) e di servizi finanziari, bancari e assicurazioni (14%). Ma, ciliegina sulla torta, non manca il dato sulle truffe di vario genere che rappresentano ben il 9%. Da tempo come Associazione dei consumatori conduciamo una dura battaglia contro l’attivazione di servizi e contratti non richiesti. Di recente come Movimento Difesa del Cittadino abbiamo ottenuto un grande risultato, contribuendo con la nostra denuncia alladecisione “storica” da parte di Enel di mettere dal 1° giugno al telemarketing per la vendita dei contratti dell’energia nel mercato libero. Continueremo a vigilare per il rispetto del Codice del Consumo e affinché queste telefonate non si trasformino in trappole per l’utente che si ritrova con l’attivazione di un contratto non richiesto. Chiediamo alle aziende di abbandonare il telemarketing selvaggio, ma è evidente che bisogna agire sul piano legislativo. L’occasione – ribadisce il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino – è quella del nuovo DDL concorrenza che attende il via libera definitivo della Camera. Proprio sul telemarketing si è consumata l’ennesima figuraccia con l’emendamento, approvato in Senato, che rischiava di liberalizzare il fenomeno e di vanificare il requisito del consenso preventivo da parte dell’utente. Non permettiamo che qualcuno, cedendo agli interessi delle aziende, ci riprovi e mettiamo finalmente mano al Registro delle Opposizioni che, così com’è, ha dimostrato la sua totale inefficacia”.