“La fiducia di milioni di cittadini nella beneficenza con gli SMS Solidali al numero 45500 è in serio pericolo. Per questo chiediamo alle Procure ed alla Corte dei Conti di fare chiarezza sulle responsabilità delle Regioni e della Protezione Civile quanto alla effettiva destinazione dei 33 milioni raccolti dagli Italiani per i terremotati”. Questo il commento del Presidente Nazionale del Movimento Difesa del Cittadino, Francesco Luongo, dopo la bufera scatenata dalle dichiarazioni del Sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Pelucci, seguite dall’analoga denuncia del Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, secondo cui non un solo euro donato è arrivato nei territori colpiti dal sisma.
“I cittadini hanno il diritto di sapere come siano stati spesi i soldi che hanno donato ai terremotati e se siano stati utilizzati per scopi del tutto diversi dall’assistenza alle vittime” sottolinea l’Associazione di consumatori che ha deciso di presentare una serie di esposti affinché si indaghi per accertare se sussistano reati quali l’abuso d’ufficio e la malversazione in danno dello Stato, prevista dall’art. 316 del Codice Penale, che si verifica tutte le volte in cui qualcuno incassi fondi pubblici senza però di fatto destinarli all’attività per cui li abbia ricevuti.
In particolare il Movimento ricorda che il Comitato dei Garanti, nominato dalla Protezione Civile d’intesa con i Presidenti delle Regioni coinvolte nel sisma, il 17 luglio scorso ha approvato una serie di progetti da realizzare con quei fondi tra cui, proprio per Arquata del Tronto, la realizzazione di una nuova sede comunale dotata di uffici e autorimessa per i mezzi di cui, come denunciato dallo stesso Sindaco, allo stato non c’è traccia.
L’Associazione chiede inoltre l’avvio di un’indagine interna alla Presidenza del Consiglio dei Ministri titolare del conto della Tesoreria Centrale dello Stato su cui sono confluite le somme liquidate alla Protezione Civile (e da questa al Commissario Straordinario poi alle Regioni) per capire a chi materialmente siano stati erogati i soldi, che fine abbiano fatto nei singoli bilanci regionali e su quali bandi di gara e appalti siano stati effettivamente destinati.