Prosegue lo scandalo della Tassa Rifiuti (TARI) gonfiata da molti Comuni come Milano, Napoli, Catanzaro, Ancona, Pisa, Siena, Rimini, Siracusa e tanti altri minori che hanno applicato la “quota variabile” anche sulle pertinenze delle case dei contribuenti. Gli Sportelli SOS TARI del Movimento Difesa del Cittadino continuano senza sosta ad assistere i consumatori nell’accertamento degli illeciti e per le domande di rimborso in autotutela da depositare ai Comuni che hanno “barato” sugli importi, come da istruzioni emanate dal Ministero dell’Economia e Finanze con la Circolare n 1/DF del 20 novembre scorso.
Dopo settimane di schermaglie tra l’Associazione di consumatori e l’ANCI sulle conseguenze per i conti comunali dell’obbligo di restituire le somme incassate indebitamente, il Ministero delle Finanze ha confermato quanto ribadito più volte dal Presidente Nazionale MDC Francesco Luongo, ovvero l’assoluta illegittimità di aumenti ritorsivi della TARI nel 2018 perché non correlati ai costi del servizio effettivi sostenuti dalle aziende di raccolta e smaltimento dei rifiuti bensì ad un errore degli uffici tributi dei Comuni.
Nel rispondere ad una nuova interpellanza del deputato del Movimento 5 stelle Giuseppe L’Abbate il MEF ha infatti chiarito nuovamente che il mancato gettito della TARI può essere caricata sugli anni successivi solo quando dipende da «riduzione delle superfici imponibili» oppure da «eventi imprevedibili». E fra questi non rientra il caso della moltiplicazione del tributo sulle pertinenze in violazione del DPR 158/99.
Il Movimento Difesa del Cittadino esprime soddisfazione per la giusta interpretazione della norma da parte del MEF che rende vane le minacce pervenute ai contribuenti in queste settimane, quasi invitati a non reagire a questo storico sopruso ed invita l’ANCI ad attivare con urgenza un tavolo per pianificare i rimborsi automatici ai contribuenti lesi dal gennaio 2014, chiarire le modalità di eventuali conguagli a carico dei contribuenti e ad accertare l’ effettiva disponibilità o indebito utilizzo da parte dei Comuni coinvolti della “riserva imprevisti”, consigliata nei piani finanziari dalle istruzioni ministeriali sulla TARES pari del 5 per mille pari oggi al 2% delle entrate annuali dal 2014 con la TARI.