L’accesso ad Internet è ormai considerato un servizio universale, ma ancora oggi, in Italia, non abbiamo la possibilità di scegliere liberamente il Modem ovvero lo strumento essenziale con cui accedere alla rete. E’ quanto denuncia il Movimento Difesa del Cittadino che chiede la piena attuazione anche in Italia dei diritti dei consumatori stabiliti dall’Art. 3 del Regolamento UE 2120/2015.
Come sottolineato da Francesco Luongo, Presidente nazionale del Movimento, “la libera scelta del Modem Router assicura il diritto dell’utente di accedere ad Internet nel pieno rispetto del principio di neutralità della rete ed è per questo tutelata dal regolamento europeo 2015/2120 sulla net neutrality. Oltre dunque a violare le norme UE, l’imposizione del Modem è una violazione delle dinamiche di libero mercato, lesiva per la competizione sui prezzi, e rappresenta un precedente pericoloso in quanto consente ad un operatore di estendere la propria posizione dominante anche in aree caratterizzate fino ad ora da una più ampia concorrenza e dalla varietà di costi ed offerte.”
L’Associazione ricorda che i servizi universali nell’ambito digitale sono definiti da standard e non c’è alcuna ragione per cui un Modem non possa essere sostituito da un altro che risponde agli standard indicati. A tal proposito non mancano le segnalazioni dei consumatori nei confronti di TIM che, nel proporre il nuovo contratto di fibra ottica, invia all’utente il nuovo Router e l’apparecchio per vedere la Tim Vision, addebitandone il costo nelle fatture rispettivamente per 48 e 24 mensilità. Anche i consumatori che non intendono fruire del servizio di Pay Tv della TIM, sono di fatto obbligati a pagare l’apparecchio per usufruire di tale servizio.
In conclusione MDC chiede uno stop agli abusi contrattuali e che l’AGCOM faccia in fretta ad emanare un provvedimento con le linee guida agli operatori per il rispetto del diritto di scelta del Modem ed i requisiti minimi di qualità degli stessi affinché i dati degli utenti siano adeguatamente protetti.