dell’Avv. Francesco Luongo – Presidente Nazionale del Movimento Difesa del Cittadino.
Il 2018 si conclude nel solco del cambiamento, ma anche del ritorno alla realtà.
In pochi anni tutto sembra essersi trasformato nella vita degli italiani, a cominciare dagli stili di consumo. L’impatto della rivoluzione tecnologica trainata dal web è stato paragonabile all’invenzione della stampa da parte di Gutenberg nel lontano 1452. Come allora l’informazione, oggi con internet l’accesso alle notizie ma anche ai beni e servizi (grazie anche all’e-commerce) sono generalizzati, pur con le eccezioni di alcuni regimi autoritari che infatti ne hanno limitato fortemente l’uso.
Dalla televisione al PC e poi allo smartphone la multimedialità e l’interconnessione sono ormai una regola per la quotidianità degli individui. Essere cittadini in questo mondo che cambia rappresenta una sfida che purtroppo in tanti non riescono a comprendere, avvinti nelle spire di un sistema proteso al “tecnocontrollo” ed alla sottrazione dei dati personali per uso commerciale e di orientamento politico. E proprio contro questo sistema associazioni di consumatori come il Movimento Difesa del Cittadino hanno fatto sentire il proprio “NO” in Italia, permettendo all’Antitrust di sanzionare il colosso Facebook con 10 milioni di euro per l’uso improprio dei dati degli utenti con finalità di marketing. I continui scandali e la costante riduzione del numero di utenti e del tempo di interazione sul più importante social network del mondo dimostrano, tuttavia, come nulla sia eterno nell’era digitale ed è significativo che anche il continuo rialzo dei titoli tecnologici a Wall Street si sia fermato per la prima volta dal 2019. La bolla azionaria di Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google e Micorsoft sta per scoppiare? E’ chiaro che lo scandalo Snowden e le nuove regole sulla privacy europea (Reg. UE 679/16) hanno messo in crisi un modello di business tutto da reinventare rendendoci consapevoli della importanza dei nostri dati e soprattutto del loro valore economico.
Altra vittima del ritorno alla realtà del 2018 appena concluso è stato il bitcoin e quell’ecosistema di criptovalute che ha visto le proprie quotazioni, non regolamentate, passare dall’astronomica cifra di 800 miliardi di dollari ai 120 di questi giorni. Truffe ai consumatori a colpi di pubblicità ingannevoli, riciclaggio internazionale, assenza di garanzie e, soprattutto, una tecnologia blockchain tutta da reinventare, per sfruttarne davvero le reali utilità per l‘intera società. Nel 2019 proseguirà la digitalizzazione di vendite e dei pagamenti con i nuovi sistemi di “voice commerce” messi a punto da Amazon e Google insieme ai negozi senza più casse, dove si pagherà tutto tramite smartphone e che spunteranno anche in Italia dopo la Gran Bretagna. Ma come hanno recentemente dimostrato la rivolta dei “Gilèt Gialli” in Francia, oltre alla tecnologia ed ai consumi una nuova consapevolezza civica continuerà a mettere in discussione anche una politica assente e lontana dai bisogni reali cittadini che hanno trovato rifugio in un Terzo Settore.
Le associazioni e le formazioni sociali in cui l’individuo sviluppa a propria personalità, giova ricordarlo, sono tutelate dall’art. 2 della Costituzione, ma oggi incomprese dall’estabilishment ed addirittura ostacolate nella propria azione di sussidiarietà come dimostra il recente aumento dell’IRES sugli enti senza scopo di lucro. Il “Governo del cambiamento” nei primi mesi del 2019 e fino alle elezioni europee di Maggio avrà l’ultima opportunità per dimostrare agli elettori che, oltre all’aumento delle tasse (+ 0,6 miliardi per le famiglie nel triennio 2018-20) ed all’ossequio ai parametri UE, è davvero pronto a riconoscere e garantire anche i diritti di cittadini e consumatori.