Se il lockdown ha comportato, da una parte, il blocco della maggior parte delle attività commerciali (comprese sale slot, centri scommesse e sospensione delle lotterie etc), dall’altra però non ha interrotto né ridotto – ma anzi ne ha favorito la crescita – il flusso delle giocate e, di conseguenza, il manifestarsi di serie dipendenze, quali quella dal gioco d’azzardo.
Il numero di quanti, durante la pandemia, si è infatti avvicinato al mondo del gioco d’azzardo on line è cresciuto in maniera esponenziale – anche in ragione della accresciuta possibilità di accedere, comodamente da casa propria e con maggior tempo libero a disposizione – a siti di scommesse. Di pari passo, però, secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità, è cresciuto anche il numero di coloro che, presa consapevolezza del proprio disagio psicologico, si sono rivolti al numero verde nazionale, istituito per le problematiche legate al Gioco d’Azzardo, per chiedere un sostegno.
L’impossibilità di giocare e i correlati livelli di stress, di inquietudine, di aggressività– amplificati dalla chiusura forzata nelle proprie abitazioni, in solitudine o con i familiari – hanno infatti portato molti giocatori, in crisi di astinenza, a scoprire e prendere atto della gravità della propria condizione e della dipendenza al gioco d’azzardo, rivolgendosi a strutture di supporto per iniziare dei percorsi di recupero.
Quello della dipendenza da gioco d’azzardo è un fenomeno tutt’altro che marginale, visti i numeri presentati lo scorso anno dall’ Osservatorio nazionale in Parlamento, se solo si pensa che in Italia si stimano 8/10 milioni di giocatori d’azzardo, e quasi un milione e mezzo di malati di ludopatia, con diagnosi accertata di dipendenza patologica.
Di questi giocatori, moltissimi, purtroppo sono gli adolescenti dagli 11 ai 19 anni che – principalmente – scommettono on line; si recano nei centri scommesse (pur essendo vietato); giocano nelle sale slot o tentano la fortuna al gratta e vinci: problema talvolta sottostimato e sottovalutato dagli stessi genitori che non percepiscono o trascurano alcuni gravi segnali d’allarme o che non sono adeguatamente informati sul fenomeno dilagante della ludopatia.
Proprio in virtù dei dati allarmanti sull’espansione di questa realtà tra i giovani ed i giovanissimi, il Movimento difesa del cittadino ha ritenuto di prioritaria importanza aderire al progetto “Consumer Angels”, finanziato dal Mise con il DM 07/02/2018, in collaborazione con UNC e UDICON, con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori, ed in particolare gli adolescenti, su tematiche particolarmente delicate, prime tra tutte la tutela della salute in ogni sua sfaccettatura, sia in senso strettamente fisico che come benessere psichico e psicologico. Il progetto si propone dunque di informare e formare un pubblico sempre più vasto, su temi importanti come l’educazione alimentare, il cyberbullismo, la ludopatia, la sicurezza degli acquisti anche in rete (solo per citarne alcuni) ed MDC ha messo in atto una serie di attività e di campagne informative per diffondere, in maniera chiara e mirata, la cultura del “sapere e dell’ agire consapevolmente” sia come consumatori che, soprattutto, come cittadini.
Come ha ricordato in diversi interventi il Presidente nazionale di MDC, Francesco Luongo, “il gioco d’azzardo è una piaga del nostro tempo, che necessita di essere affrontata e combattuta in tempo, soprattutto nei più giovani, abituati ad utilizzare, talvolta senza alcun controllo, giochi on line (sugli smartphone) che prevedono una corrispondente vincita al superamento di certi livelli o gradi di difficoltà. Se nei più piccoli si innesca l’abitudine al binomio gioco-vincita, il passaggio al gioco d’azzardo on line potrebbe essere quasi naturale, non essendoci alcun tipo di percezione del rischio o di pericolosità in tali comportamenti. E ciò tanto più in un mondo virtuale dove le opportunità di avvicinarsi alle scommesse sono incentivate da pubblicità allettanti e da promesse di facili vincite che alterano, ovvero annullano, la libertà di scelta o la capacità di discernimento. Per molti ragazzi, inoltre, il fatto di poter scommettere direttamente dal proprio smartphone, in maniera istantanea, e vedendo il risultato in tempo reale, porta a superare ulteriormente la percezione della pericolosità di quel modo di agire, che viene visto al pari di un qualunque passatempo non solo innocuo ma altresì adrenalinico. Per questo appare fondamentale parlare chiaro ai più giovani affinché comprendano che il passo dal gioco per noia alla dipendenza è davvero breve e che le ripercussioni sulla vita sociale, lavorativa e personale possono essere serie e gravose. In parole semplici, il gioco d’azzardo è un problema di salute pubblica che coinvolge tante persone, di ogni età ed estrazione sociale, e che riguarda non solo il singolo giocatore, ma anche la sua famiglia e l’intera comunità”.
La ludopatia è una vera e propria patologia che rientra nelle cosiddette nuove dipendenze o new addiction e nei giovani, in molti casi, ha sostituito la dipendenza da sostanze psicotrope. La dipendenza dal gioco d’azzardo comporta nei giocatori di qualsiasi fascia d’età la perdita di controllo sull’abitudine e l’assunzione di comportamenti disfunzionali e aggressivi.
Al giocatore patologico generalmente non interessa il gioco in sé ma il senso di evasione e l’adrenalina che quel comportamento gli procura; prova un bisogno irrefrenabile di provare forti sensazioni ed emozioni attraverso il gioco/scommessa. L’ossessione per il gioco è spesso accompagnata da alterazione del comportamento e dell’umore, da stati di euforia eccessiva che si alternano a crisi depressive.
I giovani – generalmente under 15 – spesso si avvicinano al gioco d’azzardo per curiosità, divertimento, noia, facilità di accesso o perché spinti da pubblicità viste in tv, su giornali o sui social. I primi segnali di allarme a cui prestare attenzione sono, generalmente, cambiamenti di atteggiamenti nella quotidianità, cambi di umore, irritabilità e aggressività. Spesso i ragazzi diventano apatici, irrequieti e irritabili; modificano le abitudini alimentari, di igiene, del sonno; tendono a giocare di nascosto; a litigare con i genitori; ad avere esplosioni di rabbia e a trascurare la scuola, lo sport e le relazioni sociali.
Per prevenire il dilagare del fenomeno dunque, MDC sta portando avanti con impegno e chiarezza una complessa attività di informazione e di educazione al “gioco”, attraverso pubblicazioni, articoli, brochure, campagne mediatiche sulla prevenzione ed il trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo, sui sintomi e sui campanelli di allarme da tenere in considerazione e ciò al fine di aumentare la consapevolezza, sia nei giovani che nelle loro famiglie, sulle problematiche ripercussioni che tali dipendenze hanno nella vita personale, sociale e lavorativa del giocatore, nonché di diffondere “la cultura del gioco misurato, responsabile e consapevole”.