Lo sciopero dei buoni pasto annunciato per domani da Confcommercio Fipe, Fida Confesercenti, Federdistribuzione, Coop e Ancd Conad va assolutamente evitato perché inutile e dannoso per i 2,6 milioni di lavoratori circa, suddi- visi tra settore privato (1,7 milioni) e pubblico (900.000) che non potranno neppure mangiare utilizzando i loro ticket grazie a questa scelta insensata. Questo il parere del Movimento Difesa del Cittadino che si scaglia contro l’ini- ziativa annunciata dalle principali organizzazioni degli esercenti definendola un’ingiustificabile violazione delle norme che regolano la materia essendo i contratti in essere del tutto legittimi e sottoscritti tra le parti e solo un grave inadempimento nei confronti dei lavoratori che, senza alcuna valida giustifica- zione, si vedranno costretti a pagare di tasca propria il pasto o la spesa. L’associazione di consumatori si batte da tempo per i diritti dei titolari dei buoni ed in uno studio realizzato lo scorso anno nell’ambito della campagna “Il Buono a Tavola” ne ha sottolineato l’importanza per le tasche delle fami- glie.
Per l’Avv. Francesco Luongo Portavoce MDC e autore della ricerca: <<Il 40% dei lavoratori che pranza fuori casa per lavoro usa il buono pasto, che viene utilizzato nel 70% dei casi in bar, gastronomie e ristoranti e, per il restante 30%, nella grande distribuzione. Il buono pasto è un importante strumento di sostegno al reddito: si stima infatti che, per le fasce di reddito più̀ deboli, un buono pasto per ogni giorno di lavoro equivalga a 200 euro in più al mese quindi una mensilità̀ in più̀ all’anno essenziale in questo quadro di drammati- co carovita che vivono i consumatori italiani>>.
Il buono pasto è funzionale anche ai nuovi modelli di lavoro, che hanno speri- mentato un’ulteriore accelerazione a causa dell’emergenza Covid-19 (smart- working o lavoro agile), non prevedendo vincoli di orario, luogo e fruizione.
MDC invita le organizzazioni degli esercenti e della GDO ad annullare l’inizia- tiva e ad agire nelle sedi competenti per le modifiche richieste ai contratti evi- tando di danneggiare i milioni di consumatori interessati uniche vere vittime dello sciopero.